LAURA VALDESI
Cronaca

Delitto di Largo Sassetta, testimone minacciato: “Attento a ciò che dirai”

L’uomo consegna alla Corte il biglietto anonimo trovato sabato. L’avvocato Guerrini: “Fatto molto grave, ora venga tutelato”

Prosegue il processo su Largo Sassetta (Foto Paolo Lazzeroni-Siena)

Prosegue il processo su Largo Sassetta (Foto Paolo Lazzeroni-Siena)

Siena, 31 ottobre 2023 – Il colpo di scena arriva (quasi) alla fine dell’ennesima udienza fiume sul delitto di Largo Sassetta che vede sotto processo zio e nipote imputati dell’omicidio di Anna Maria Burrini, 81 anni, strangolata nella sua abitazione. Un ’giallo’ che ogni volta svela particolari e riserva sorprese. «Ho trovato un biglietto sabato mattina», racconta alla Corte di Assise un testimone (il penultimo della giornata) quasi al termine della deposizione. Sul volto la preoccupazione per le parole che contiene. Naturalmente anonimo.

"No, non è scritto a mano ma stampato”, risponde. Gli viene detto che può fare una denuncia. “Ci mostri il biglietto”, lo invita il presidente Fabio Frangini. Lo tira fuori dallo zaino, in aula non vola una mosca. Legge il contenuto: “Stai attento a quello che lunedì dirai”. Lo consegna alla Corte che annuncia “la trasmissione degli atti alla procura per quanto di competenza”. Il testimone prosegue aggiungendo che nell’ultimo periodo ci sono stati anche passaggi di persone - “sospette” cesella il concetto la Corte – nei luoghi che frequenta. Sarà dunque la procura adesso a svolgere accertamenti su questo episodio per chiarire gli esatti contorni di quella che tutti hanno letto come una minaccia.

"Il fatto è particolarmente grave , soprattutto in una realtà piccola come la nostra dove è fondamentale – interviene l’avvocato Carla Guerrini che assiste l’uomo che ieri ha testimoniato – stroncare sul nascere ogni episodio di questa natura. Ci auguriamo che le forze dell’ordine facciano piena chiarezza su quanto accaduto e garantiscano tutela a chi ha avuto il coraggio di denunciare un episodio, ribadisco, molto grave”.

In avvio l’uomo aveva confermato al pm Sara Faina di aver conosciuto durante un periodo di detenzione a Santo Spirito durato circa due mesi l’ucraino di 39 anni seduto in aula accanto al difensore Alessandro Buonasera. In quel periodo, secondo quanto riferito alla Corte, gli avrebbe detto "di essere stato incastrato dalla nipote”. Il testimone specifica: “Non mi disse chi era la vittima (riferito all’omicidio, ndr), ci arrivai da solo”. 

Fra gli aspetti che emergono durante la deposizione la conoscenza con il compagno della giovane donna ora imputata, difesa dall’avvocato Francesco Paolo Ravenni. Quest’ultimo gli chiese, riferisce alla Corte, se conosceva qualcuno a cui lui poteva vendere dell’oro sfuso, in particolare una collana che voleva dare via a parte. Un oggetto del valore di circa 20mila euro, è emerso nel corso delle indagini, del peso di 80 grammi con poker di diamanti. Appartenuto alla pensionata uccisa. “Non mi disse di chi era e mi offrì anche di comprarla», racconta l’uomo. "Non l’ho mai vista”, aggiunge.