MARCO BROGI
Cronaca

Delusione: Il sindaco Conti a Buonconvento per una soluzione alla Piscina

Piscine del territorio in difficoltà: la piscina di Buonconvento è chiusa da 8 anni, quella di Siena da Covid. I cinque Comuni hanno unito le forze per ristrutturare l'impianto, ma non c'è ancora un gestore. Speranza di riapertura a data da destinarsi.

Delusione: Il sindaco Conti a Buonconvento per una soluzione alla Piscina

Tempi duri per le piscine del territorio. Quella di Buonconvento chiusa da 8 anni e la gara per la gestione dell’impianto andata deserta proprio in questi giorni; quella di Siena, in piazza Amendola, non ha mai riaperto dopo il Covid e non si sa che fine farà. Situazioni di criticità che penalizzano centinaia e centinaia di appassionati di nuoto che devono ricorrere a impianti non sempre vicini, con perdita di tempo e soldi.

Quella di Buonconvento è una piscina di area che serve anche i territori di Montalcino, Murlo, San Quirico d’Orcia e Monteroni d’Arbia: un bacino di utenza di quasi 23mila abitanti, un vero e proprio punto di riferimento sportivo e sociale. "Purtroppo il bando è andato deserto – afferma il sindaco di Buonconvento, Riccardo Conti –. È un peccato, perché l’impianto è pronto a entrare in funzione, tutti gli interventi sono stati effettuati. Ho in mente un piano b per favorire la riapertura, ma ne parlerò al momento opportuno".

L’impianto è sempre stato frequentato da persone di tutte le età che arrivavano da tutto il circondario. Ed è per questo che, oltre alla Regione e al Comune di Buonconvento, alle spese per gli interventi hanno contribuito anche i Comuni di Montalcino, Murlo, San Quirico d’Orcia e Monteroni d’Arbia.

Una sinergia che ha dato i risultati sperati: reperire i fondi per la manutenzione e l’adeguamento di sicurezza dell’impianto. I lavori, costati 540mila euro, sono finiti da un pezzo, ma non essendoci ancora un gestore la riapertura dell’impianto è rimandata a data da destinarsi.

La sua chiusura, provocata dalla mancanza di risorse, fece molto rumore. Ci furono forti polemiche e nacque un comitato per accelerarne la riapertura. Poi, dopo anni di nulla di fatto, la decisione dei cinque Comuni di unire le forze per pagare la ristrutturazione. Uno sforzo economico per adesso inutile.