RICCARDO BRUNI
Cronaca

’Dio in Toscana’. Socci e le radici di una civiltà

Ieri la presentazione del "viaggio nel cuore cristiano dell’identità occidentale" del giornalista senese.

Ieri la presentazione del "viaggio nel cuore cristiano dell’identità occidentale" del giornalista senese.

Ieri la presentazione del "viaggio nel cuore cristiano dell’identità occidentale" del giornalista senese.

Un itinerario tra arte e fede, alla ricerca delle radici profonde della cristianità. Un viaggio attraverso il territorio toscano, in cui ovunque si respira grazia e bellezza, tra città e campagna, chiese e colline, monumenti e alberi. ‘Dio abita in Toscana: Viaggio nel cuore cristiano dell’identità occidentale’ è il libro in cui Antonio Socci ha racchiuso tutto questo. L’autore lo ha presentato al Santa Maria della Scala, ieri pomeriggio, dialogando - dopo l’introduzione di Maria Antonietta Campolo, presidente della commissione cultura del consiglio comunale - con Orlando Pacchiani, giornalista de La Nazione, e con il contributo emozionato ed emozionante del maestro Massimo Lippi.

Per il titolo l’autore si è rifatto al passaggio del Vangelo di Giovanni che dice ‘Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi’. Un concetto che racchiude il cuore del Cristianesimo, che l’autore va a ricercare nelle tracce lasciate dall’opera dell’uomo, ispirata e visionaria, che nel corso dei secoli ha scolpito la Toscana di oggi, i suoi tanti volti di pietra, le colline e le vigne, la sua cultura e la sua identità. "Un viaggio alla scoperta della relazione tra arte e cuore cristiano – ha introdotto Pacchiani – in un libro che ha più livelli di lettura. Quello più semplice è il suo grido di allarme sul rischio che questa terra così bella e così intrisa di spirito cristiano diventi solo un paesaggio da cartolina o da selfie".

"Questo libro – ha detto Lippi – sarà uno Zibaldone per le generazioni future. Antonio ti viene a cercare dove sei nascosto. Racconta di mercanti e di banche e di artigiani senza i quali Siena non ci sarebbe. Passare attraverso questo libro vuol dire passare attraverso una profonda coscienza di noi stessi".

"Il libro parla della Toscana – ha sottolineato l’autore – e quindi di Siena. Una città che è riuscita a essere al tempo stesso la più ricca e la più mistica d’Europa. Una delle cattedrali più belle del mondo, il primo statuto redatto in volgare che esprime lo spirito della polis, quello del Buongoverno. La magia del Palio, che per pochi giorni porta Siena indietro nel tempo e fa rivivere un’antica civiltà luminosa. Da anni sostengo che Siena ha bisogno di un museo del Palio, che racconti quella civiltà senese che proprio il Palio, come uno squarcio di luce, riporta in vita".

"Del museo del Palio se ne parla da tempo – ha detto il sindaco, Nicoletta Fabio, raccogliendo, a conclusione della presentazione, la sollecitazione di Socci – e abbiamo avuto molte proposte. L’obiettivo è stato per molto tempo quello di far comprendere a chi non è di Siena una cosa difficile da capire. L’idea di Socci è diversa, lo ringrazio per questo stimolo".