REDAZIONE SIENA

"Addio San Cristoforo". Don Alfredo ieri ha lasciato la ‘sua’ parrocchia

L’ormai ex parrocco avrebbe concesso il convento ai monaci di Monte Oliveto

Don Alfredo

Siena, 1 settembre 2016 - «Tante sono state le ‘investigationes’ su questa Chiesa e la sua storia ma questa non finisce qui, la sua corsa continua e qualcun altro forse la racconterà ancora e meglio». E’ la pagina conclusiva (datata 2006) di ‘San Cristoforo in Siena’, volume che ripercorre i mille anni (quasi) della chiesa di piazza Tolomei: l’autore è padre Alfredo (Pizzuto), colui che dal 1996 l’ha tenuta come rettore, dandogli nuova vita, con la ristrutturazione dell’intero complesso (compreso chiostro e retrostante convento). Quasi una premonizione, dunque, la sua in coda all’opera. Perché don Alfredo ieri ha lasciato San Cristoforo, «rimosso dall’arcivescovo stesso» segnalano i parrocchiani. «Nel maggio scorso mi dissero che l’Arcidiocesi aveva bisogno di questi locali. E che il mio servizio qui sarebbe finito il 31 agosto. Non so altro, se non che a 66 anni non vado in pensione e non mi sono dimesso. Semplicemente mi tolgono questa rettoria, per un nuovo impegno penso». Nessuna accusa nelle parole del sacerdote, ma l’amarezza è evidente, tangibile quanto possono esserlo i sentimenti. Don Alfredo, originario di Lucito (Campobasso) è arrivato a Siena nel 1996, a San Cristoforo appunto, con un trascorso da monaco olivetano. Subito erano iniziati i lavori al complesso storico ridotto più o meno ad un rudere al di là dell’abside. Dieci anni di lavori e nel 2006 - grazie ad un ingente lascito di una ‘pia devota’, Lydia Gori, intestato al padre olivetano stesso per concludere la sua opera - don Alfredo finisce i lavori. «Domenica scorsa ho detto Messa e salutato i fedeli. E stamane (ieri per chi legge) ho officiato l’ultima funzione: ho visto giovani piangere, è stato doloroso, quanto e più della partenza da qui. Ho invitato a pregare ‘per coloro che ci affliggono’: è la lezione del porgere l’altra guancia, sorridere, essere felici. L’unico cruccio è che il cammino ecclesiale, quello della fede, non deve cadere dall’alto».

Un messaggio fra le righe? Forse. Tant’è che San Cristoforo era fino ad oggi rettoria, non parrocchia, all’interno dell’Arcidiocesi di Siena e Colle Valdelsa ma indipendente, con un legale rappresentante, il suo rettore appunto. E don Alfredo avrebbe messo a disposizione il suo convento per i monaci di Monteoliveto. Invece sembra che il destino di San Cristoforo sia disegnato diversamente. Alle 11,30 in punto ieri mattina arriva il vicario generale dell’Arcidiocesi, don Giovanni Soldani: «Si tratta di un normale avvicendamento - spiega –: don Alfredo è uomo di grande lavoro e capacità, sarà assegnato ad un nuovo impegno. E questa sera stessa nomineremo un sostituto, che arriverà domani (oggi). C’è diminuzione nei voti, per cui la Curia sta procedendo con una riorganizzazione: le parrocchie si ingrandiscono, inglobando chiese, affidate ad un unico sacerdote. San Cristoforo farà parte della parrocchia di Siena Centro, con la Cappella universitaria, arriverà un cappellano e i servizi saranno da concordare con la Curia». Insomma ‘la pecorella smarrita torna nel gregge’ e i locali, oggi restaurati, del convento tornano a disposizione della Curia. Vero o verosimile ci sono voci che rilanciano un nuovo uso di questi appetibili spazi: magari ad ospitare a pagamento.

Paola Tomassoni