REDAZIONE SIENA

Don Tondo parroco a San Marziale

Il sacerdote assume la guida della parrocchia più numerosa di Colle: "Interazione con il polo dell’Agrestone"

E’ solo da pochi giorni il nuovo parroco di San Marziale, don Giovanni Tondo, ma ha già saputo inserirsi nell’ambiente di quella che è la più grande parrocchia di Colle per numero di abitanti e che raccoglie territori molto diversi da Gracciano all’Agrestone. Una comunità che, come lui stesso ha dichiarato, lo ha accolto con grande calore.

Padre, com’è stato il primo impatto con la nuova parrocchia?

"Sono pochi giorni che sono arrivato, soltanto da sabato, ma ho avuto un’accoglienza calda, affettuosa e fraterna".

Che significa per lei essere parroco di San Marziale?

"Per me è una bella opportunità, è la prima volta che mi trovo a guidare una comunità così estesa. Ho accolto con gioia la richiesta che mi è stata fatta dal vescovo, è un salto molto importante nella mia vita".

Conosceva già il territorio?

"Sì, perché negli anni scorsi, essendo presidente della Caritas di Siena, ho intrattenuto rapporti con quella parrocchiale e allo stesso tempo conoscevo bene don Enrico, il mio predecessore. Ovviamente si tratta di una conoscenza superficiale per il momento".

Come pensa di affrontare questa nuova sfida?

"Intendo essere un prete, ma dal punto di vista umano intendo avere rapporti cordiali e fraterni con tutti, inclusi non credenti e credenti di religioni diverse. Rispetterò quello che già esiste in questa parrocchia, che è molto viva e vitale. Spero di essere accolto per quello che sono, come io farò con la comunità".

Lei arriva a San Marziale in un periodo difficile…

"Il momento storico che stiamo vivendo è sicuramente critico, ma credo possa darci anche l’opportunità di andare in profondità in merito alla nostra vita, alle nostre relazioni, alla nostra fede. Siamo stati per diversi mesi bloccati, ma dobbiamo cercare di riflettere insieme, anche a livello di parrocchia, e questo ci aiuterà a uscirne in maniera migliore".

In passato questa parrocchia ha vissuto momenti complicati, soprattutto con le polemiche sul centro pastorale poi realizzato all’Agrestone. Lei come si pone rispetto a questa vicenda?

"Mi muovo in punta di piedi rispettando le vicende che questa parrocchia ha vissuto. E’ una storia fatta di belle esperienze e di gioie, ma dove non mancano criticità nelle scelte, fatte anche dalla Chiesa Diocesana, e fatiche che la comunità ha dovuto affrontare. Io intendo accogliere tutto il passato e su questo proiettare un futuro più sereno, pacifico ed edificante dal punto di vista della fede, favorendo la relazione trai due poli dell’Agrestone e di San Marziale".

Marco Brunelli