LAURA VALDESI
Cronaca

La maltratta, chiude a chiave il cibo. Ex marito condannato: deve risarcirla

Siena, due anni e 8 mesi all’uomo che spendeva per comprarsi abiti, non contribuendo alle spese per altre esigenze. In Valdichiana, invece, uno straniero minaccia di dare fuoco alla moglie: ha chiesto di patteggiare

Un flash mob contro la violenza sulle donne

Un flash mob contro la violenza sulle donne

Siena, 21 novembre 2024 – Violenza economica, quella che aveva commesso nei confronti della moglie. Soldi negati per gli acquisti necessari alla famiglia e cibo addirittura chiuso a chiave. Poi c’erano state le botte, commesse anche davanti ai figli. Copione che sempre più spesso si sente in tribunale. E riguarda uomini che maltrattano le loro donne. Non si contano più i casi come quello per cui ieri un uomo straniero, di origini senegalesi, è stato condannato dal collegio Frangini a 2 anni e 8 mesi, più il pagamento di un risarcimento di 10mila euro. Impassibile quando è stata letta la sentenza che chiude momentaneamente il cerchio sulla denuncia di un inferno, da parte della moglie, condito di atteggiamenti aggressivi e sprezzanti nei confronti della donna, picchiata e insultata. Era arrivato al punto di mettere sottochiave il cibo, sottraendolo ai familiari. Per sè invece spendeva in abiti alla moda e anche per acquistare, ad esempio, un grande televisore. Stentando invece a contribuire alle spese necessarie per la famiglia. L’uomo era stato allontanato da casa, la moglie con i tre figli ora vivono da un’altra parte. In sicurezza.

Come la donna a cui il marito, nel corso di una discussione, ha minacciato di appiccare il fuoco cospargendola di liquido. Si trova tuttora ai domiciliari, è arrivato accompagnato dalla penitenziaria. Il suo avvocato ha chiesto il patteggiamento, di qui il rinvio a breve dell’udienza. Fra le domande rivolte al collegio anche quella di poter lavorare presso la ditta edile della Valdichiana dove da tempo presta servizio nei cantieri. “Occorre specificare bene però il luogo di lavoro”, ribatte l’avvocato Francesca Massi che assiste l’ex moglie, ora parte civile. Era geloso, sostiene la procura. Ossessionato dal timore che potesse tradirlo. Avrebbe anche ecceduto con l’alcol. Non ci aveva visto più quando il datore di lavoro aveva riaccompagnato a casa la donna finché, nell’aprile scorso, l’uomo - che adesso ha il braccialetto elettronico – le aveva negato la possibilità di tornare nell’abitazione. E davanti ai figli ha preparato detersivi, ammoniaca e alcol gettandoli addosso alla moglie e sul viso. Minacciando di darle fuoco. Ma uno dei ragazzi aveva chiamato le forze dell’ordine che lo avevano allontanato. E poi era scattata la misura cautelare.