Donna uccisa, fatta l’autopsia. Esaminate le abrasioni su una mano dell’arrestato

Il medico legale Gabbrielli ieri pomeriggio è andato in carcere da Porras Baloy. Il perito balistico del pm è dei Ris di Roma. Oggi l’indagato davanti al gip.

Donna uccisa, fatta l’autopsia. Esaminate le abrasioni  su una mano dell’arrestato

Gli avvocati Parodi e Betti all’uscita. dal tribunale dopo l’assegnazione delle perizie

di Laura Valdesi

SIENA

Le piccole abrasioni sulla mano del meccanico indagato per omicidio doloso e maltrattamenti in famiglia è stata esaminata. In primis dal medico legale Mario Gabbrielli, che è stato visto varcare la porta del carcere nel primo pomeriggio di ieri. A Santo Spirito anche Duccio Luchini, consulente di parte nominato dall’uomo arrestato unitamente a Paride Minervini come perito balistico. Non è da escludere che le lesioni possano essere visionate anche dal perito balistico a cui la procura ha affidato il compito di analizzare il fucile da cui è partito il colpo che ha ucciso Yuleisi Ana Manyoma Casanova, 33 anni. Colpita in fronte nella sua camera da letto. Il fucile era in mano al compagno, ora in carcere per la detenzione illegale dell’arma. Una lesione che l’indagato avrebbe comunque giustificato. Ma come? Prodotta forse dal colpo partito a suo dire accidentalmente? Un particolare della vicenda nella lunga giornata di accertamenti, iniziata alle 9,30 nella stanza del procuratore Andrea Boni dove, presente anche il pm Niccolò Ludovici che coordina indagine, c’erano il medico legale Mario Gabbrielli per l’incarico per l’autopsia e Fabio Lertua dei carabinieri del Ris di Roma, perito balistico appunto. Più i difensori di Fernando Porras Baloy, gli avvocati Leandro Parodi e Alessandro Betti. Sono rimasti un’ora abbondante nell’ufficio di Boni. Prima è uscito Gabbrielli, quindi Lertua con il fucile calibro 16 caricato a pallini che l’arrestato avrebbe raccontato di aver trovato e portato a casa. Un’arma da caccia ancora con la matricola per cui gli uomini della squadra mobile stanno cercando di risalire al proprietario. Si tratterebbe di un fucile abbastanza datato.

L’analisi delle piccole abrasioni sulla mano del meccanico che è a Santo Spirito è importante. Per capire, va da sè considerando le accuse, se possano essere compatibile con la dinamica che ha portato alla morte della cuoca di 33 anni. Un segno lasciato dall’esplosione oppure c’è stata una colluttazione con la compagna, si chiedono gli investigatori. L’ipotesi per cui si procede è infatti quella dell’omicidio doloso. Le risposte ai quesiti formulati dalla procura verranno depositati sul tavolo del pm Ludovici non prima di due mesi. E riguardano anche il punto esatto dove è stata colpita la donna, come già detto anche la traiettoria, se il fucile calibro 16 funzionava bene. Se il racconto fatto dall’arrestato che parla di incidente sia compatibile con tali dati. Mentre dal medico legale la procura vuole sapere, come sempre ora della morte – dovrebbe essere avvenuta intorno alle 15,30 stando a quando furono chiamati i soccorsi –, soprattutto se la donna presenta lesioni oppure segni che possano far pensare ad una lite con il compagno. Piuttosto che ad un incidente, come sostiene l’arrestato.

Fernando Porras Baloy arriverà oggi in tribunale per l’udienza di convalida dell’arresto avvenuto per la detenzione illegale del fucile calibro 16 e non pèer l’accusa di omicidio doloso e maltrattamenti per le quali è indagato a piede libero. Si presenterà davanti al gip Andrea Grandinetti che dovrà decidere sulla misura cautelare.

Sulla tragedia accaduta sabato pomeriggio nell’appartamento di via del Villino è intervenuta ’Non una di meno’ di Siena dicendo che"siamo addolorate per la morte violenta di Yuleisi Ana Manyoma Casanova, ma anche indignate se ancora una volta si tenta di occultare l’ennesimo femminicidio spacciandolo per un incidente". L’inchiesta in realtà è ancora in corso e servirà tempo per ricostruire cojn esattezza una tragedia dove non ci sono testimoni oculari e anche eventuali responsabilità.