di Laura Valdesi
SIENA
Il copione questa volta è capovolto. Non è lui che, magari perché lasciato dall’amata oppure ferito in quanto non si comportava in modo sottomesso come l’uomo desiderava, iniziava a vendicarsi. E lo faceva imponendo la sua presenza, pedinando. Diventando un’ombra della vittima. Trasformando la vita in un inferno. Sono gli uomini a non riuscire ad accettare un ‘no’. Un’alzata di testa delle compagne che non ne possono più. O che, semplicemente, vogliono tornare libere. Lo stalking, nella vicenda arrivata ieri davanti al gup Jacopo Rocchi, è stato subito da un medico. Che esasperato dal comportamento di due sorelle ha fatto denuncia: ora sono state condannate.
Inizio estate 2019. I fatti si riferiscono a giugno. Ma, in realtà, il dottore viene da due anni difficili per via del comportamento delle due donne. Le versioni fra le parti sono rimaste a distanza dsiderale. L’uomo viveva nello stesso palazzo, le signore accusate di stalking al piano basso mentre il medico con la compagna al terzo. Vicini di casa, dunque.
Il ‘movente’ di un comportamento che aveva reso impossibile la sua vita, secondo quanto sostenuto anche attraverso l’avvocato Rossella De Franco che insieme al collega Naccarato si è occupata del caso, aveva a che fare con il cuore. Sì, una delle sorelle si sarebbe invaghita dell’uomo. Motivi sentimentali. Soltanto che lui le avrebbe fatto intendere chiaramente che non era il caso.
Di qui quella che è stata vissuta come una persecuzione. Ma se le due donne abitavano nello stesso palazzo, ha ribattuto con forza l’avvocato Manuela Capogreco che le difendeva, normale che l’uomo le incontrasse. Che le trovasse nell’edificio, smontando anche il movente sentimentale.
Tant’è. Una volta avevano preso a calci la sua porta, sostiene il professionista mentre la donna dice di aver bussato. In un’altra circostanza lo avrebbe minacciato davanti a un amico. E ancora. Secondo quanto riferito effettuavano ‘appostamenti’ fuori dall’abitazione, fermavano la compagna con cui poi si sono sposati.
Non era più vita. Mancava la tranquillità. Si sentiva oppresso da quella presenza e da un atteggiamento asfissiante. Al punto che la coppia non abita più in quel palazzo e si è trasferita, restando comunque a Siena. Il gup Rocchi ieri ha condannato le sorelle a otto mesi, pena sospesa subordinata all’effettuazione di un percorso assistenziale. Dovranno pagare 3mila euro ciascuna, poi i danni in sede civile.