ANTONELLA LEONCINI
Cronaca

Duomo, alla ricerca della Cripta

Una campagna di scavi ristudierà nascita e sviluppo della Cattedrale

di Antonella Leoncini

"Abbiamo il dovere di ricostruire la storia del Duomo. Il consiglio di Opera della Metropolitana - dice il rettore Guido Pratesi - ha deliberato la ripresa degli studi alla ricerca della Cripta perduta". Una missione con obiettivi imponenti per il patrimonio nascosto sotto il Pavimento. Sta per partire la richiesta di autorizzazione alla Soprintendenza per la campagna di scavi di Opera della Metropolitana che coinvolgerà architetti, archeologici, storici, tecnici.

La scoperta, alla fine del XX secolo, durante il recupero dell’Oratorio di San Giovannino e di San Gennaro, della pseudoCripta del Duomo, un locale per secoli inaccessibile decorato da eccezionali pitture della seconda metà del XIII secolo, ha rappresentato il più importante ritrovamento a Siena. Gli scavi continuarono fino al 2004, proseguirono il consolidamento, i restauri degli affreschi. Il lavoro riportò alla luce e rese accessibile l’ambiente. Non è certa la sua originaria funzione, una sorta di chiesa inferiore per creare una facciata secondaria sul lato nord-orientale del Duomo. Resta, così, ’nascosta’ la vera Cripta. La più antica memoria si trova nel ‘Trattato .....de la Città di Siena’ di Tommaso Benvoglienti, fine Quattrocento. Parla di confessione (cripta), ‘sostentata da quindici colonne con tre ordini di volta’. Si scendeva dalla ’ruota nel mezzo del pavimento’. Vi furono sepolte le ceneri della sagrestia e ’fu levata 200 anni fa’. Dopo quasi nove secoli, si vuole fare chiarezza, con importanti contributi alla conoscenza dell’Alto Medioevo. "Gli scopi sono di conoscere le origini, X - XII secolo del Duomo e - dice l’architetto Enrico De Benedetti responsabile ufficio tecnico Opera – di definire se sia stata costruita ex-novo o utilizzando un luogo sacro precedente. La zona è l’incrocio tra navata centrale e transetto, il grande esagono sotto la cupola".

"La campagna di scavi, previa autorizzazione della Soprintendenza - dice l’architetto Tarcisio Bratto, incaricato del progetto dal consiglio di Opera -, dovrebbe verificare se, nell’area sottostante la cupola, sotto il Pavimento, nello spessore di 2,50 - 2,70 metri occupata da materiale incoerente di riempimento, sono conservate testimonianze della primitiva costruzione del Duomo; in particolare della Cripta. Sarà possibile testare la stabilità in questa area del Pavimento". "Non è appoggiato in modo compatto sul terreno sottostante ma - continua De Benedetti - è sollevato. Definiremo una mappatura degli appoggi, distacchi e, se necessario, metteremo in sicurezza".

Poi il metodo. "Saranno eseguite ulteriori ricerche sull’intera superficie del Pavimento, indagando con apparecchiature georadar gli strati sottostanti il Pavimento - aggiunge Bratto - . Le indagini saranno integrate da ricerche di archivio e da saggi. Acquisiti i dati conoscitivi, si potrà avviare un primo progetto di scavo con l’apertura di un cantiere, limitato ma sufficiente". "L’evoluzione di tecniche di indagine non invasiva del sottosuolo - aggiunge De Benedetti - ha raggiunto un grado di dettaglio elevato: consentirà agli archeologi dell’Università di Siena che condurranno la nuova campagna di rilievo di restituirci dati, imagini dettagliate delle strutture murarie sepolte. L’intento è quello di avvicinarci e forse entrare nella Cripta. Già oggi, camminando nello ‘scannafosso’, l’ultimo avamposto della fase di scavo del 2004, possiamo vedere brani murari tali da lasciar supporre un edificio antichissimo. Se fosse la Cripta, oggi possiamo toccarne l’abside. Se, dopo gli scavi, potremo raggiungerla verosimilmente sarà colma di detriti: occasione unica per esaminarli, distinguerli e aprire una nuova comprensione delle prime vicende della Cattedrale".