REDAZIONE SIENA

"E’ un segnale positivo per il rilancio della Banca"

L’analisi del rettore Di Pietra laureato in Scienze economiche e bancarie "Quanto è stato fatto negli ultimi anni evidentemente sta dando i suoi frutti" .

Il rettore dell’Università di Siena Roberto Di Pietra

Il rettore dell’Università di Siena Roberto Di Pietra

"Mi sono laureato in Scienze economiche e bancarie il 26 settembre 1990, con una tesi sui gruppi bancari polifunzionali", racconta il professor Roberto Di Pietra, docente di economia aziendale e oggi rettore dell’Università di Siena. E’ la testimonianza di un ex studente di quella facoltà legata fin dalle origini alla Banca e all’ecosistema Siena.

Rettore, da economista come legge la vicenda attuale che vede protagonista Mps nella scalata a Mediobanca?

"Al di là del risultato, è senz’altro positiva per il rilancio della Banca. E’ il segno che quanto fatto negli ultimi anni sta dando i suoi frutti. Se andrà in porto sarà anche un beneficio per il sistema bancario italiano, che da operazioni di aggregazioni uscirà più competitivo. Per quanto riguarda l’obiettivo, la linea strategica è interessante: Mediobanca è una banca d’affari, che può essere complementare ad un istituto di credito come Mps".

Tornando ai suoi studi, perché ha scelto Siena?

"Sono venuto, come tanti altri in quegli anni, per Scienze economiche e bancarie, la prima facoltà in Italia e per la reputazione che aveva. L’Università di Siena è stata la prima a proporre questo corso di laurea. In seguito è stato attivato a Messina, in ambito di assicurazioni e a Macerata, sempre per formare professionisti per le banche; più tardi anche alla Cattolica di Milano".

Oggi il contesto è cambiato e anche il corso di laurea.

"L’Università di Siena era luogo di formazione all’avanguardia in quel settore e lo è ancora oggi: abbiamo rinnovato il percorso di studi che guarda sempre al mondo creditizio, alle banche, ma anche ai mercati, alla borsa e alla finanza. Al corso di laurea in Scienze economiche e bancarie, l’attuale triennale, seguono due magistrali, specialistiche: Economia e gestione degli intermediari finanziari e Finance, in inglese. Certo al tempo Siena era molto attrattiva: come detto era l’unica sede universitaria per gli studi bancari e i miei anni erano quelli del babyboom demografico. C’erano altri numeri: tanti più iscritti e meno atenei".

Si dice che il laureato in Scienze economiche e bancarie trovasse subito lavoro. E’ così?

"Venivano da tutta Italia per Seb: ho avuto compagni di studio andati poi in Banca d’Italia, in società di rating, di revisione e in varie banche. Quel contesto di studio ha dato risultati importanti. Io stesso appena laureato sono stato invitato a diversi colloqui, ma dovevo ancora assolvere al servizio militare. Pertanto non ho colto al volo l’occasione immediata e ho proseguito gli studi con altri due anni alla scuola di specializzazione in Discipline bancarie, sempre a Siena e poi il dottorato di ricerca in economia aziendale che mi ha portato altrove, fino alla carriera accademica".

Il legame originario dell’ateneo con Mps c’è sempre?

"Abbiamo accordi con Mps per gli stage degli studenti e coinvolgiamo manager Mps nell’attività didattica, nei nostri seminari presso il polo di San Francesco. Abbiamo inoltre la possibilità per i laureandi di contratti di apprendistato di alta formazione. Queste collaborazioni credo che potranno giovare dei nuovi possibili scenari. Operazioni come questa confermano la necessità di formare professsionisti di alto livello".

Paola Tomassoni