
Il più ‘povero’ incassa 74mila euro lordi ed ha la qualifica di farmacista; il Paperone è fra i camici bianchi, guadagna 219mila euro l’anno ed è un ginecologo. A far la differenza è l’attività libero professionale. La retribuzione di medici e amministrativi Asl, che l’Azienda Sud Est ha pubblicato sul sito (relativa al 2021), parte da uno stipendio tabellare identico per tutti: 45.577,61 euro. A questa cifra vanno aggiunte voci altamente variabili: la posizione, ovvero ruolo e scatti di anzianità, e le indennità fisse e ricorrenti che vanno da zero a 50mila euro (partecipazioni alle commissioni, notturni); tutti a zero invece alla voce ‘retribuzioni di risultato’ (il conteggio non è stato fatto o pubblicato); le differenze maggiori si registrano appunto sulla ‘libera professione’, ovvero l’attività privata che i medici svolgono in regime di intramoenia: visite private, consulenze e interventi.
Dalla classifica delle retribuzioni dei dirigenti Asl Sud Est, che nell’area denominata ‘ex Siena’ – presidi e ospedali nella provincia - annovera 131 professionisti, emerge che 71 camici bianchi, la metà del totale, dichiarano più di 100mila euro l’anno lordi e due più di 200mila. La maggior parte sono primari ospedalieri, direttori; gli altri sanitari sono tutti fra 74 e 95mila euro. Nel Senese gli ospedali Asl sono solo tre; poi c’è Le Scotte, con medici ospedalieri e universitari, ma è un’altra storia. Tornando ai dirigenti, medici e manager, dell’Asl, sul podio dei più pagati è il dottor Marco Cencini, direttore di ostetricia e ginecologia a Nottola, con 219mila euro l’anno, di cui 105mila euro di libera professione; supera anche il direttore del suo Dipartimento (Materno infantile) Flavio Civitelli che guadagna 150mila euro l’anno, ma con solo 10mila euro di libera professione. Al secondo posto è il dottor Franco Bui, direttore di Cardiologia sempre a Nottola, che arriva a 208mila euro, con 87mila di libera professione. Dietro, sotto i 200mila euro, si piazza l’anestesista Rocco Zocco, con 196mila euro l’anno, di cui 95mila di libera professione: è il direttore della Terapia del dolore in Valdichiana. E poco meno, 184mila euro, guadagna Stefano Dami, neurologo a Nottola che giova di 91mila euro di libera professione. Fra 100 e 200mila euro ci sono professionisti noti e con incarichi non solo medici: a partire da Roberto Turillazzi, direttore staff della direzione sanitaria, che guadagna 134mila euro lordi l’anno, zero alla voce libera professione; Roberto Monaco, che come direttore dell’Unità qualità e rischio clinico dell’Asl percepisce 128mila euro, ma è anche presidente Ordine medici di Siena e segretario nazionale della Federazione degli Ordini; arriva a 112mila l’anno Giuseppe Panzardi, direttore Centrale operativa 118 Siena e Grosseto, che non può contare sulle parcelle della libera professione. Ancora nello scaglione inferiore, sotto 100mila euro, sono Lorenzo Baragatti, direttore della Zona senese, con 91mila euro e Barbara Rocchi, responsabile cure primarie della Zona senese, sempre in prima fila nella pandemia, con 83mila euro l’anno.
Paola Tomassoni