
di Antonella Leoncini
Non poteva mancare all’appuntamento con Dante, nell’anniversario dei 700 della sua morte, Simone Cristicchi che, dopo averci regalato con i suoi spettacoli occasioni di confronto e di riflessione, si cimenta domani al Festival Orizzonti con il poema dantesco. In Piazza Duomo offre il suo originale ‘Paradiso dalle tenebre alla luce’. Partendo dalle terzine dantesche mette in scena un cammino filosofico e spirituale, inframmezzato da canzoni inedite; musiche di Valter Sivilotti e Cristicchi anche regia; produzione ElsinorArca AzzurraAccademia Perduta.
Un viaggio?
"Un percorso iniziatico - spiega Cristicchi -: parto da me per arrivare a Dante. Il mio viaggio, ispirato dal XXXIII Canto, è un incontro con l’immagine di Dio: attraversa il tempo e lo vince".
Il Paradiso per Cristicchi?
"Un desiderio di infinito proprio dell’uomo, ma che abbiamo dimenticato. Trovo l’atteggiamento di chi crede nel paradiso, a volte, deresponsabilizzante. Proietta tutto il bello in un’altra vita, eliminando la responsabilità di costruire il nostro paradiso terrestre. Io, invece, mi chiedo come possiamo realizzarlo o nella nostra vita. Non può esistere un Eden celeste se prima non costruiamo quello terrestre. Devi, però, crederci nel tuo intimo: come quando guardi un dipinto che ti affascina, apprezzi la bellezza ma non ti chiedi con quale tecniche ha dipinto l’artista".
Ingiustizia, emarginazione, tutte ed altre denunce di cui lei è stato portavoce. Usciremo dalla ’selva oscura’?
"La pandemia è stata per me un momento di riflessione e creatività: ho rimesso in discussione la mia vita , mi sono preso cura di me stesso. Questa tragedia ha dimostrato la fragilità dell’umanità. È bastata una microscopia per mettere in crisi il sistema. Lo spettacolo nasce anche dalle mie iriflessioni. Non recito una parte; salgo sul palco e sono Simone con la mia umanità e la voglia di comunicare".
Paradiso vuol dire felicità.
"Vero, questo spettacolo rappresenta una riflessione sulle aspirazioni dell’uomo. Completa un mio percorso a cui ho dedicato il libro ‘HappyNext. Alla ricerca della felicità’: una sorta di vademecum personale con sette parole chiave che per me rappresentano un’impalcatura su cui si regge la gioia di vivere. Essere contenti è uno degli scopi principali della nostra vita: siamo nati per essere felici". Inizio spettacolo alle 21,30 (www.fondazioneorizzonti.it".