Tante coppie hanno partecipato ai colloqui della Compagnia Giardino Chiuso. Sabato e domenica riprese al Museo San Pietro per realizzare l’opera collettiva.
Grande partecipazione ieri al ridotto del Teatro del Popolo di Colle per le prime prove del progetto ‘Embracing Places - Abbraccia un borgo’, vincitore del bando Pnnr-Tocc del ministero della Cultura. Le prove continueranno anche oggi e domani dalle 17.30 alle 20. Le riprese saranno poi al Museo San Pietro sabato e domenica dalle 11 alle 16. L’obiettivo è un’opera collettiva che racconta Colle attraverso il linguaggio universale dell’abbraccio. Sarà realizzato un video artistico a 360°, girato nei luoghi più significativi della città, con la comunità come protagonista. Il progetto verrà presentato il 22 gennaio a Colle e rimarrà al Comune come opera permanente.
"Siamo molto felici di partecipare a questo progetto – afferma una coppia –. Principalmente lo facciamo perché siamo di Colle e perché ci piace questo progetto. Inoltre crediamo che sia anche una proposta molto interessante quella del laboratorio". A curare il progetto la Compagnia Giardino Chiuso di San Gimignano che continua a cercare coppie con legami affettivi (parenti, amici/amiche, amanti) per prendere parte a un laboratorio più performance a cura delle artiste Margherita Landi e Agnese Lanza. L’iniziativa si rivolge a tutti. Non serve esperienza nella danza, recitazione o nella tecnologia. Basta portare un partner con cui si condivide un legame e la voglia di condividere un gesto sincero.
"Tra i partecipanti verranno selezionate 4 coppie, in base alla disponibilità e alla tipologia di coppia, per partecipare alla ripresa video dell’esperienza virtuale legata al progetto, alle quali è richiesta la disponibilità di due giornate per le riprese, oltre alla partecipazione tassativa a tutti e tre gli appuntamenti precedenti – viene affermato dalla Compagnia Giardino Chiuso –. Le coppie parteciperanno a un laboratorio gratuito di tre giorni sull’abbraccio, un percorso artistico condiviso con i cittadini del territorio, durante il quale verranno guidate ad abbracciarsi mantenendo naturalezza e spontaneità, valorizzando la gestualità unica di ogni coppia. Questa semplice azione proposta in luoghi pubblici da una moltitudine di corpi e per un tempo prolungato, diventa un atto di resistenza gentile. Stare in un abbraccio ci costringe a confrontarci con le proprie vulnerabilità, con la scomodità della vicinanza. Al tempo stesso può aprire uno spazio temporale in cui possiamo permetterci il lusso di rallentare e finalmente ascoltare sia noi stessi che la persona coinvolta con noi nell’abbraccio".
Lodovico Andreucci