Emergenza lupi, come difendersi: "Solo pochi casi sono denunciati"

Incontro a palazzo Corboli: "Il sistema pastorale sul nostro territorio è in sofferenza. In molti abbandonano"

Emergenza lupi, come difendersi: "Solo pochi casi sono denunciati"

Gli attacchi dei lupi censiti sono solo quelli per i quali si richiede il rimborso

E’ calato il sipario sull’incontro del 1710 a palazzo Corboli: "Task Force Lupo" col quale la Regione Toscana ha intenso lanciare un ponte istituzioni-territorio. Asciano ha risposto con grandi aspettative. Sala gremita di allevatori, cittadini, cacciatori ma anche veterinari. Mentre il dirigente regionale Marco Ferretti ed altri commentavano diapositive e filmati, i presenti rumoreggiavano evidenziando un nervo scoperto anche nelle Crete. Un grafico indicava che una sola azienda aveva denunziato un numero consistente di capi, evidenziando che i più lavorano in modo virtuoso sulla prevenzione. I dati però rimangono parziali perché vengono censiti come attacchi da lupo solo quelli per cui viene richiesto il rimborso: solo una piccola parte. I costi della domanda dissuadono infatti gli allevatori dal presentarla. I tecnici della Task Force hanno parlato della presenza del predatore nei centri abitati dispensando consigli a cittadini e amministratori per evitare l’avvicinamento all’uomo e animali da compagnia. Erano presenti all’incontro anche diversi cacciatori. "I tecnici continuano a raccontarci favole – commenta il cacciatore Gianbattista Piras – Tutto il sistema agro-silvo-pastorale nel nostro territorio è in generale sofferenza e tanti abbandonano. Sono stati investiti tanti soldi ma i motivi di questa proliferazione non sono stati veramente affrontati. Questa iniziativa è stata attivata senza consultare chi in questo territorio ci lavora cercando di trarne benefici".

All’incontro hanno partecipato il sindaco ascianese Fabrizio Nucci, l’assessora al turismo Enrica Ercoli e il vicesindaco Mattia Mangone che ha spiegato: "Si è trattato di un confronto molto aperto. Volevamo creare un dialogo con la Regione su questo tema così complesso, soprattutto per quanto riguarda la zootecnia". Cosimo Soro, che ha un’azienda al confine con Trequanda, commenta: "Questi incontri andrebbero rivolti anche ai non allevatori. I cittadini comuni ignorano le implicazioni del fenomeno ma, per tornare all’incontro, ci ha fatto piacere apprendere che dal 2025 verranno adottate misure che premino chi ha scelto l’allevamento estensivo". Infine Alessandro Leali: "Ho 17 cani di guardianìa per quasi 500 pecore e annoto con soddisfazione che il lupo di casa nostra (in realtà un ibrido) è passato da super protetto a sotto controllo. Ciò rappresenta una speranza per noi allevatori i quali potremmo in prospettiva ridurre il numero di cani e i relativi problemi di gestione, ma finora questa massiccia raccolta di dati non ha portato a risultati concreti".

R. Simone