ORLANDO PACCHIANI
Cronaca

Enoteca, obiettivo marzo 2025: "Saremo un punto di riferimento"

Presentato il progetto di rilancio: investimenti intorno a 700mila euro, piano per la diffusione del marchio

Enoteca, obiettivo marzo 2025: "Saremo un punto di riferimento"

Enoteca, obiettivo marzo 2025: "Saremo un punto di riferimento"

La strada è ancora lunga, gli obiettivi sono ambiziosi, gli scenari quantomeno chiari e delineati: ora si tratta di dare corpo agli annunci e, nella fase iniziale, investire cospicue risorse senza alcun ritorno. Enoteca italiana, rinata con una nuova cordata di imprenditori, mette sul tavolo idee e disegna i tempi della ripartenza, dopo l’aggiudicazione degli storici spazi della Fortezza. "Puntiamo a riaprire a marzo 2025, le spese sono molto più del doppio di quanto previsto nella convenzione con il Comune", dice Elena D’Aquanno, capofila dell’operazione, prefigurando un investimento iniziale che si aggira intorno a settecentomila euro.

Accanto a lei il gruppo di lavoro più stretto: Mario Valgimigli, Rosanna Zari, Elisa Romei, Jacopo Vagaggini, Paolo Di Zanna, l’architetto incaricato di predisporre il recupero dei bastioni, che dovrà ricevere il via libera della Soprintendenza.

"È un giorno di soddisfazione – ha detto a margine della conferenza stampa il vicesindaco Michele Capitani –, si sana una ferita per questa città. Il piano economico è complesso ma abbiamo percepito entusiasmo e siamo fiduciosi che questo marchio torni a splendere".

’Il palcoscenico del vigneto Italia’, è lo slogan scelto per la rinata Enoteca che punta a essere, spiega D’Aquanno, "un punto di riferimento per il territorio ma anche un hub di livello nazionale e internazionale". Tra le novità annunciate, oltre a manifestazioni come la Settimana dei vini e il rilancio del marchio Enoteca Toscana (di proprietà del Comune), l’idea di proporre anche in altre realtà il nome Enoteca Italiana Siena, con un format ristorante più esposizione e linee guida da concedere a imprenditori. "Abbiamo già richieste – spiega D’Aquanno – da Pompei a Venezia. Il cuore resterà sempre a Siena, dove sarà allestito, al piano inferiore il Museo del vino integrando la storica esposizione con proposte multimediali".

Nei piani, corsi di formazione, degustazione, convegnistica. La sede storica avrà il ristorante nel terrazzo, con accesso subito a sinistra appena entrati, e 35 posti interni. Previsto un montascale per superare le barriere architettoniche e collaborazioni con associazioni e soggetti del settore. E il rapporto con Wine and Siena? "Siamo aperti a ogni collaborazione – afferma D’Aquanno –, ci sarà un tavolo di lavoro". Obiettivo strategico, non solo intercettare l’enoturismo e il turismo in generale che approda a Siena, ma anche destagionalizzare con eventi in periodi ’morti’.