di Laura Valdesi
"L’emozione del primo giorno, la presentazione del Drappellone, mi ha colpito. Non era qualcosa da mostrare a un cliente, ma una città intera valutava il mio lavoro. Quando ho visto la reazione positiva mi sono tranquillizzata", dice Emma Sergeant, pittrice del Drappellone di Provenzano. Che insieme alla sorelle, che l’hanno raggiunta a Siena, accompagnata da Margherita Anselmi Zondadari, storica dell’arte, si è recata ieri al Museo dell’Opera del Duomo per godersi la Maestà di Duccio
Il Comitato amici del Palio ha mosso critiche per il mancato rispetto dei dettagli e dei simboli della nostra Festa, compresa le stelle nello stemma del Comitato.
"Erano molto offesi. L’ufficio del sindaco mi ha mandato una bella foto del loro stemma, era la prima volta che sapevo di doverlo dipingere. Non avevo tempo per studiarlo. L’ho avuto solo due settimane prima di finire il Drappellone Dovevo trovare il posto giusto perché gli animali erano ’fortissimi’ ed inserire una piccola cosa, come elemento ma certo non come valore, era difficile. Allora mio marito ha detto ’perché non li mettiamo come gioielli sul petto della Madonna?’. L’ho fatto copiando fedelmente ciò che è stato mandato. Dopo la presentazione mi hanno spiegato dell’errore ma non potevo più fare niente".
Noi senesi siamo molto....
"Esigenti, implacabili".
Ha capito quale è il nostro spirito.
"I dettagli sono molto importanti, anzi direi essenziali per i senesi".
Manca anche la dedica alla Vergine di Provenzano. Che lei ha raffigurato con il suo volto.
"Servivo da modello, ovviamente la Vergine è un po’ più giovane e dolce di me. Però mi piaceva toccare lo spirito e copiare una foto non è la stessa cosa".
Per concludere cosa dice in questo luogo bellissimo ai senesi in vista del Palio?
"Questo popolo ha visto le cose più belle nell’arte. Tutti gli artisti che contano per me sono rinascimentali. Sono qui a bocca aperta, potermi mettere in legame con nomi di così grande valore, è un grande onore".