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"Vade retro", esorcismo contro l’epidemia

Abbadia San Salvatore, il parroco dell’Abbazia: "Ho consacrato la comunità con un’orazione antidiabolica di Papa Leone XIII"

Don Giampaolo Maria Riccardi, parroco della Santissima Abbazia del Salvatore

Don Giampaolo Maria Riccardi, parroco della Santissima Abbazia del Salvatore

Abbadia S. Salvatore, 20 aprile 2020 - «A bello, fame et peste libera nos Domine" (Dalla guerra, dalla fame, dalla peste, liberaci o Signore). L’invocazione antichissima che la Chiesa per millenni ha usato per debellare le grandi sciagure e le calamità che da sempre si sono riversate sull’umanità come un flagello divino, tornano più che mai di attualità in questi giorni di emergenza sanitaria, che vede il dilagare in tutto il mondo dell’epidemia Covid-19, latrice di lutti e malattie.

E se da parte di vescovi, preti e anche sindaci si ricorre a voti, suppliche e promesse, con esposizioni e processioni di immagini sacre, vale ancora la preghiera che si leva nella solenne liturgia del Venerdì Santo a Dio perchè scacci ogni tipo di calamità, epidemie comprese. È quello che ha fatto don Giampaolo Maria Riccardi, parroco della Santissima Abbazia del Salvatore, ad Abbadia San Salvatore, ieri a mezzogiorno al termine della messa domenicale, a porte chiuse, ma trasmessa in diretta sul canale social. Il suo è stato un vero e proprio atto di esorcismo contro la pandemia attuale: "Nella domenica dedicata alla festa della Divina Misericordia – ha detto don Giampaolo – ho voluto consacrare al cuore immacolato di Maria e di Gesù Cristo la comunità di Abbadia, facendo allo stesso momento una preghiera di esorcismo e di liberazione da tutte le potenze malefiche, pregando con una antichissima orazione antidiabolica di Papa Leone XIII. Una preghiera, per allontanare forze maligne in questa terribile ‘’nuova peste’’".

Il rituale ‘Vade retro Satana’, accompagnato dalla triplice benedizione impartita con il Crocifisso verso i quattro punti cardinali della Chiesa, è risuonato profondo e suggestivo, rimandando i presenti che seguivano in video a famose scene di film e racconti in stile gotico, mentre il parroco invocava l’assistenza di tutti i santi le cui reliquie, vengono esposte come da tradizione badenga, il primo gennaio di ogni anno.

Don Giampaolo non è nuovo, specie in questi giorni di Coronavirus, a intensificare, preghiere e iniziative per la comunità che poi trasmette in diretta. La popolazione, segue con interesse e partecipazione. Da ricordare, nel periodo di Quaresima, la solitaria benedizione alle prime luci dell’alba a tutto il paese con un grande crocifisso penitenziale e poi il Santissimo Sacramento, posizionato ed esposto sui davanzali delle quattro finestre della Chiesa. E ancora la consegna dell’olivo benedetto alle famiglie, distribuito dalla Protezione civile con la boccetta d’acqua benedetta. Fino alla grande preghiera ecumenica della Domenica delle Palme a cui ha partecipato un rappresentante della Comunità Islamica con lo scambio della Bibbia, del Corano e dell’olivo.  

Giuseppe Serafini