Estrazione a sorte il 26 maggio. Undici volte in questa data, tre le Contrade più fortunate

Quando l’appuntamento è caduto in questo giorno sono uscite 4 volte Giraffa, Tartuca e Torre. Onda e Selva aspettano dal 2015, il Nicchio dal 2016. Ambrosione sarà confermato.

di Laura Valdesi

SIENA

"Vediamo il 26, ormai". "Speriamo di uscire". "Servirebbe un aiutino della fortuna". Meglio non sbilanciarsi troppo con i commenti, siamo entrati nella fase ’sospesa’. Quella che porta all’estrazione a sorte delle Contrade che correranno il 2 luglio. Sette già sicure di esserci che hanno lavorato sodo durante l’inverno: Valdimontone, Pantera, Bruco, Leocorno, Lupa, Civetta e Oca. Aquila e Torre, entrambe squalificate, sperano di essere tirate su per accorciare i tempi del ritorno in Piazza. Ma sicuramente non potranno essere al canape per Provenzano per cui Pantera e Oca correranno senza avversaria. Una sola la rivalità presente al momento, quella fra Civetta e Leocorno.

Se le sette che sapevano di correre hanno fatto quadrato e gettato le fondamenta di nuove strategie (alcune in verità già innescate nelle Carriere 2023 e ora implementate), le altre Contrade in attesa non sono state a guardare. Almeno a giudicare dalla presenza costante a corse e addestramento e dal giro nelle scuderie (di cui si è sentito parlare) e dagli incontri con i fantini, intensi come fossero certi che la sorte avrebbe fatto loro l’occhiolino. In questo Palio una cosa è sicura: guai farsi trovare impreparati. Perché fra parco cavalli probabilmente senza super-punte e, dunque un po’ meno leggibile, e possibili ritorni e debutti di fantini, ogni eventualità deve essere studiata prima a tavolino.

La dea bendata, si diceva. E’ determinante ma limitiamoci ad analizzare i dati oggettivi. E vediamo quale popolo è più fortunato quando l’estrazione a sorte cade il 26 maggio. Dal ’900 ad oggi è capitato 11 volte. Nel 1935 (Civetta, Torre, Giraffa), nel 1938 (Aquila, Drago che poi vinse e Tartuca), nel 1946 (Leocorno, Pantera e Oca), nel 1957 (Aquila, Civetta, Torre), nel 1968 (Civetta, Istrice, Leocorno), nel 1974 (Valdimontone, Chiocciola, Bruco), nel 1985 (Oca, Torre, Tartuca, Istrice e Giraffa), nel 1991 ( Nicchio, Leocorno, Pantera, Valdimontone e Tartuca che poi vinse) e 1996 (Giraffa, Bruco, Leocorno). Due sole volte l’estrazione è stata il 26 maggio dal 2000 ad ora: nel 2002 (Leocorno, Nicchio, Chiocciola, Aquila e Torre) e 2019 (Tartuca, Giraffa che poi vinse), Chiocciola e Drago. Di conseguenza, come riassunto nel grafico, la Contrada più fortunata per uscire a sorte è il Leocorno (5 volte) ma già corre di diritto. Fra quelle che attendono di essere tirate su spiccano Giraffa, Tartuca e Torre con quattro estrazioni, Aquila e Chiocciola con 3, Drago, Istrice e Nicchio con 2. Anche, guardando i ritardi per luglio, sono Onda e Selva che aspettano di essere baciate dalla fortuna da più tempo: 2015. Il Nicchio dal 2016, l’Aquila dal 2017, la Tartuca dal 2019 ( non corse perché scontò un palio di squalifica) come anche la Giraffa. Le bandiere di Istrice e Drago, invece, erano spuntate dalle trifore nel 2023, insieme a quelle di Torre e Chiocciola.

C’è da aspettarsi una Conchiglia gremitissima domenica 26 maggio quando, come tradizione, a girare sarà il Drago che attenderà sotto le trifore l’esito della sorte. Nell’occasione sarà anche confermato il mossiere Bartolo Ambrosione (che quest’anno non si è visto alle corse) la cui nomina sarà dunque ufficializzata.