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Poliziotti mostrano parte dell'arsenale recuperato (Foto Lazzeroni)
Siena, 3 dicembre 2019 - C'era anche una bomba a mano, residuato bellico ma funzionante, tra il materiale sequestrato ad Andrea Chesi e al figlio Yuri, indagati nell'inchiesta della Dda di Firenze sull'estremismo di destra nel Senese. Si tratta di una bomba N36 di produzione inglese, ritrovata dalla polizia durante la perquisizioni, nascosta nell'incavo di un albero e ricoperta di terra e foglie.
Al momento Andrea Chesi si trova agli arresti domiciliari e il figlio Yuri all'obbligo di dimora. La misura, disposta dal gip di Firenze, conferma quella emessa precedentemente dal gip di Siena che si era dichiarato incompetente trasmettendo gli atti a Firenze.
Ad Andrea Chesi è stata contestata anche l'aggravante del terrorismo. Tra i gravi indizi che hanno portato a contestare ad Andrea Chesi la finalità di terrorismo, scrive il gip di Firenze Federico Zampaoli nell'ordinanza, «la sua notevole disponibilità di armi, la capacità di manipolare esplosivi, la disponibilità di strumentazione in grado di ascoltare le comunicazioni delle forze dell'ordine». Inoltre, «la sua attività diretta alla creazione di un gruppo ristretto di persone pronto all'azione».