ORLANDO PACCHIANI
Cronaca

Ex Sclavo, 44 appartamenti finiti all’asta

Il crepuscolo della Società Porta Tufi: l’ambizioso piano di recupero dell’ospedale sanatorio per edilizia residenziale di qualità

di Orlando Pacchiani

È uno dei grandi progetti di recupero di un importante spazio urbano, a ridosso delle mura, ancora incompiuto: 88 appartamenti, di elevata qualità e relativo costo importante, nell’ex ospedale Sclavo in strada dei Tufi, subito dopo l’omonima porta. Adesso poco meno della metà degli alloggi sono all’asta all’Istituto di vendite giudiziarie, insieme a posti auto, cantine, locali tecnici e altri spazi.

Nel 2005 l’Azienda ospedaliero-universitaria senese trasferì le ultime attività che ancora vi trovavano posto: il Servizio psichiatrico di diagnosi e cura, il laboratorio di Ematologia e coagulazione, parte della Medicina del lavoro, Psicologia clinica, Microbiologia ospedaliera. L’acquirente, la Società Porta Tufi srl, presentò il 7 luglio dello stesso anno il Piano di recupero, che venne approvato dal consiglio comunale il 4 aprile 2006.

Sedici anni dopo però la storia è ben diversa da come si pensava allora, quando la grande operazione di recupero dei 10.230 metri quadri di superficie veniva messa in piedi. E si prospettava un’area residenziale esclusiva con la prospettiva di spazi comuni, un grande parco affacciato sulla vallata di porta Giustizia, l’ipotesi iniziale anche di spazi commerciali.

L’operazione non si è però svolta come previsto. E a dicembre 2019 è stato decretato il fallimento della Porta Tufi srl, con oltre metà dell’intervento ancora da completare. Nella relazione alla curatela fallimentare del settembre scorso venivano elencate come ancora in capo alla società 44 unità immobiliari residenziali, 3 unità immobiliari direzionali con cantine esclusive, 43 cantine, 49 garage, 17 posti auto in garage comune, un magazzino-locale tecnico, due locali tecnici (con alcune ipotesi di vendita però ancora da valutare, in base ai compromessi già sottoscritti). "Molte delle unità residenziali risultano parzialmente completate e per altre mancano alcune opere di finitura, mentre l’autorimessa interrata risulta completamente ultimata sia nelle parti condominiali sia in quelle esclusive", si afferma nella relazione a proposito del patrimonio finito all’asta.

Ogni appartamento fa parte di un singolo lotto, con un prezzo a base d’asta che varia in media tra i 3.500 e i quattromila euro al metro quadro. Le offerte sono da presentare entro il 12 luglio, dal giorno successivo si capirà se il recupero dell’ex ospedale finalmente potrà essere completato, anche se la quantità di appartamenti in vendita è davvero ingente. La struttura originaria fu costruita intorno al 1930, in un’area che allora non aveva certo la rilevanza urbanistica attuale. Si trattava di un’importante struttura sanitaria, il cui impianto architettonico è stato completamente rispettato nell’intervento di recupero, come previsto anche dalla Soprintendenza. Gli 88 alloggi previsti in origine hanno una superficie media di 87 metri quadri: si va da un minimo di 55 a un massimo di 190 metri quadri. Una varietà dettata anche dalle illuminazioni, perché le aperture delle finestre non sono state modificate e quindi i tagli degli appartamenti ne sono stati inevitabilmente condizionati.