La farmaceutica rallenta il passo, dopo le impetuose accelerazioni degli ultimi anni, mentre la camperistica conferma il momento positivo e il vino è in crescita decisa. Sono alcuni degli spunti che arrivano dal consueto report trimestrale dell’export diffuso dalla Camera di commercio: il terzo trimestre registra un calo del 12,4 per cento rispetto all’analogo periodo dello scorso anno, ma nel complesso al nono mese il confronto tra 2024 e 2023 registra un -0,1 per cento, con 3,5 milioni di euro complessivi.
La metà praticamente esatta, 1,77 milioni, è della farmaceutica, che assume il ruolo di settore trainante quando le cose vanno bene ma che al contrario può condizionare il quadro in caso di dati negativi. A oggi registra un -10,5 per cento, con due trimestri negativi (l’ultimo addirittura a -28,7 per cento) dopo il primo ancora in crescita.
La camperistica si attesta a 551 milioni, in crescita del 17,6 per cento grazie anche al +7,9 dell’ultimo trimestre, terza posizione per il settore bevande (vino) che cresce nell’anno quasi del 20 per cento, a 367 milioni, grazie anche all’impennata del +38,5 per cento di luglio, agosto, settembre.
In numeri assoluti, Siena mantiene il quarto posto tra le province toscane, dopo Firenze, Arezzo e Lucca. "Per il futuro – osserva il presidente della Camera di commercio Massimo Guasconi – dovremo tener conto dei segnali non propriamente positivi provenienti proprio dagli indicatori nazionali e dall’instabilità del quadro politico ed economico internazionale. Le difficoltà del mercato interno con le incertezze sulla crescita del Pil nei prossimi trimestri, la produzione industriale che è in discesa da 21 mesi, il calo degli investimenti, il rallentamento delle esportazioni associato alle difficoltà economiche e politiche dell’Eurozona, le minacce di dazi e di barriere doganali nonché il protrarsi e l’allargamento dei conflitti in corso rappresentano elementi di forte preoccupazione per la crescita economica del nostro paese".
Il segretario generale Marco Randellini sottolinea la difficoltà del settore moda, a livello regionale e senese (vedi situazione sull’Amiata): "Una crisi che si sta caratterizzando come strutturale e che ha avuto come conseguenza immediata l’attivazione della possibilità di cassa integrazione in deroga per i dipendenti delle aziende del settore".