"Faccio cappelli, venite nel mio laboratorio"

Giovanni Bertocchi porta avanti con Francesca Scialpi il bellissimo negozio nel vicolo di San Pietro. I segreti della lavorazione

"Faccio cappelli, venite nel mio laboratorio"

Giovanni Bertocchi

Nel vicolo di San Pietro, a due passi da piazza del Campo, Giovanni Bertocchi e Francesca Scialpi portano avanti con amore e impegno un mestiere antico - che si tramanda da generazioni - quello del cappellaio. Impossibile non soffermarsi di fronte la vetrina di Jajannath Prema, il negozio di cappelli di cui è ora possibile visitare anche il laboratorio. "Una ventina di anni fa passavo per il corso, davanti al Consorzio agrario, quando mi accorsi che il vecchio cappellaio stava chiudendo, aveva aperto la bottega nel 1926 – ha raccontato Giovanni Bertocchi -. Entrai e nacque una relazione con il nipote, che dopo avermi venduto le rimanenze iniziò a vendermi tutte le attrezzature e le forme. La forma di legno disegnata è il patrimonio di un cappellaio ed io ho avuto il loro! Ho piano piano iniziato ad innamorarmi del mestiere, e negli anni ho aperto un negozio in Canada, a Vancouver, uno in via di città e uno in vicolo di San Pietro a Siena, che poi è quello che è rimasto".

Bertocchi negli anni ha portato avanti l’attività con passione e dedizione, appassionandosi al mestiere fino a padroneggiarlo sia per quel che riguarda il mondo del feltro che quello della paglia. "Ho un laboratorio in cui cardo la lana, in questo modo inizio personalmente la lavorazione subito dopo la tosatura. Sono in grado di occuparmi di tutto il processo, e lavoro vari tipi di lane, ma per la commercializzazione dei cappelli parto da materiali acquistati: paglie pregiate e da feltri selezionati, o non sarebbe un’attività facilmente commercializzabile, mi ci dedico per passione – ha spiegato Bertocchi -. Mi interessa che il materiale (feltro o paglia) sia quello usato da sempre dai nostri nonni: roba buona. Si basa tutto sulla finezza: le nostre nonne per scegliere i tessuti al mercato non a caso ci passavano il dito sopra". Giovanni e Francesca hanno deciso di aprire su richiesta - ai clienti interessati - le porte del laboratorio dove i cappelli prendono vita. Varcata la soglia della bottega si potranno ammirare le macchine del mestiere, alcune antiche come ‘la vapora’, o il ‘cauccione’, una macchina fatta dalla fabbrica fiorentina Michelagnoli nel 1893 per dare la forma ai cappelli particolari strumenti di misurazione della circonferenza, macchine da cucire e molto altro. "Dato che i clienti sono interessati al processo di creazione del cappello ho deciso di rendere visitabile il mio laboratorio in casato di sotto - ha detto Bertocchi -. Il mestiere è affascinante e se ne potrebbe parlare all’infinito, portando i miei clienti qui invece posso farli assistere direttamente alle varie fasi del processo di creazione dei prodotti".

Eleonora Rosi