GRAZIA SANFILIPPO
Cronaca

Falassi, uno sguardo sul mondo. Università per stranieri, auditorium dedicato al grande antropologo

Il rettore Montanari: "Ha creduto all’idea di un’identità multipla". Il sindaco Fabio: "Si impegnò per accrescere la fama e il prestigio di Siena". La moglie Chiara: "Voleva la comunicazione tra culture".

L’intitolazione dell’auditorium a Alessandro Falassi

L’intitolazione dell’auditorium a Alessandro Falassi

Intellettuale, eclettico, dinamico e cosmopolita. Questo il dipinto di Alessandro Falassi - docente di Storia delle tradizioni popolari, antropologo, Mangia d’oro e priore della Contrada dell’Istrice - tratteggiato all’auditorium dell’Università per stranieri a lui intitolato da ieri.

All’interno della sala in via dei Pispini, l’incontro è stato aperto dal rettore Tommaso Montanari, il quale ha ricordato l’impegno di Falassi come insegnante e come scrittore, citandolo e sottolineando "la necessità di sviluppare un’identità multipla: essere senesi, toscani, italiani ma anche cittadini del mondo".

E proprio dall’insegnamento dello "stare sulla soglia", con un piede a Siena e l’altro nel mondo, che l’Università ha colto l’ispirazione per questo nuovo spazio: un luogo dentro le mura per ricordare il radicamento dell’Università a Siena, intitolato a un grande senese che ha portato la città oltre le mura.

Commosso il commento del sindaco Nicoletta Fabio, che ha ricordato l’impegno del vincitore del Mangia d’oro 1991 "nell’accrescere la fama e il prestigio di Siena", citando, tra le altre pubblicazioni, il testo “La terra in Piazza” che molto fu discusso tra i contradaioli a seguito della sua pubblicazione e che ha rappresentato un pilastro fondamentale nello studio antropologico e culturale del Palio.

Della rappresentazione poi dell’Alessandro contradaiolo e priore della Contrada Sovrana dell’Istrice si è occupato Emanuele Squarci, rettore del Magistrato delle Contrade, ricordandone "il laborioso impegno tra il ’93 e il ’95 ma anche il tentativo di avvicinare alla cultura della Contrada i più giovani e la grande soddisfazione di portare alla città di Siena l’opera di Sandro Chia “Il cavallo con il puledro”".

Chiara Taddei, moglie di Falassi, ne ha infine evidenziato "l’impegno significativo nel mondo dell’insegnamento e il tentativo di sviluppare una comunicazione tra culture forte e reale".

L’auditorium in via dei Pispini, dunque, appare come il luogo più congeniale da intitolare a un uomo che incarna, tra le altre cose, i principi di interculturalità e internazionalismo di cui l’Università per stranieri è portatrice da decenni sul territorio del senese, senza perdere però di vista l’importanza di tutelare l’unicità della città di Siena.