La truffa è meschina, prende di mira le persone più fragili, più vulnerabili. Anziani che, alzata la cornetta, in preda alla paura, farebbero di tutto per evitare al figlio il carcere, dopo un incidente in cui sarebbe, secondo un finto carabiniere e un finto avvocato, coinvolto. La storia, le storie anzi, stavolta hanno avuto un lieto fine: mercoledì scorso la polizia di Stato ha individuato due coppie di truffatori (al momento non risultano collegate, ma provengono entrambe dalla Campania, da dove partono ‘flotte organizzate’) che avevano raggirato tre anziane residente sul territorio senese. "Il reato è odioso perché i soggetti si approfittano di circostanze di quotidianità particolari – sottolinea il questore di Siena, Ugo Angeloni –, in virtù dell’età delle vittime. Però oggi ci piace raccontare come mercoledì i reparti della polizia abbiano affrontato prontamente la situazione e siano riusciti con un percorso a ritroso a trovare le donne truffate. Spesso subentra in loro un naturale senso di vergogna. Quando la quotidianità dei nostri anziani viene turbata da una telefonata strana, fondamentale chiamare il 112. Nei confronti dei denunciati abbiamo emanato un provvedimento di divieto di tornare nella provincia di Siena per 5 anni".
Sono stati gli agenti della sottosezione della polizia stradale di Arezzo-Bettolle a recuperare, sull’Autosole, i 1500 euro e i gioielli sottratti a una 88enne, residente a Taverne d’Arbia. Gli agenti hanno fermato una Fiat 500L con a bordo un ragazzo di 27 anni e la fidanzata di 19 che corrispondeva all’identikit tracciato da una donna truffata poche ore prima. I due, ancora presunti innocenti, sono stati trovati in possesso di denaro, i preziosi li aveva lei negli slip. "Dall’inizio dell’anno – racconta il vicequestore Saverio Cialdea, dirigente della polizia stradale di Arezzo –, abbiamo denunciato o arrestato almeno 20 persone, anche tramite controlli casuali. Quando abbiamo contattato la signora, pensava fossimo ancora i truffatori. Poi è venuta con il figlio: ha abbracciato la pattuglia che ha effettuato l’arresto e si è riappropriata dei monili, ricordi di una vita". A denunciare due uomini di 44 e 19 anni, partenopei, per i reati di estorsione e truffa aggravata, la questura di Siena: mercoledì, dopo molte segnalazioni, i poliziotti della squadra mobile si sono messi all’opera per individuare, tramite sistemi di lettura targhe, veicoli sospetti. Sulla Ss223, svincolo per Bettolle, hanno intercettato un mezzo con gli occupanti in possesso di denaro e preziosi, poi riconosciuti dalle due vittime, di 87 e 93 anni, residenti a Siena e a Poggibonsi. A una, i presunti malfattori avevano sottratto la fede e la collana con il nome del defunto marito. "Per sventare questa truffa – spiega il vice questore aggiunto, Riccardo Signorelli – la prima riflessione è che le chiamate arrivano sui numeri fissi. Inoltre non esiste che un carabiniere chieda soldi o oro in caso di incidente. Quando succede la vittima deve subito contattare le forze dell’ordine".
Angela Gorellini