di Laura Valdesi
SIENA
Velluto, il fantino che ha vinto il Palio nella Lupa, rischia un Palio di squalifica. E dunque di saltare Provenzano. La sua colpa, ritiene l’assessore delegato Giuseppe Giordano, è di "aver messo in atto nella parte bassa del canape continui tentativi di ostacolo nei confronti della rivale Istrice che, pertanto, aveva difficoltà a mantenere la propria posizione. Questi ultimi sono stati attenzionati dal mossiere che ha sollecitato il fantino della Lupa a creare lo spazio necessario per far rientrare in seconda posizione l’Istrice". Ha dunque violato l’articolo 64 del Regolamento.
Ma una delle questioni sicuramente più interessanti, al centro del dibattito in attesa delle proposte di punizione, è quella del ’tondino’. Aveva colpito, infatti, che Velluto, "in modo del tutto inusuale – scrive l’assessore Giordano – durante il tondino, ha fermato repentinamente il proprio cavallo così da ostacolare quello dell’Istrice, impedendone il normale proseguimento lungo il percorso". Un comportamento che costringeva Tittia su Viso d’angelo a retrocedere. Giordano ha proposto l’archiviazione per questa condotta. Non sarà punito.
Potremo dunque assistere in futuro a tale atteggiamento, specie fra rivali? Interessante le ragioni addotte dal giudice delegato. "Pur ribadendo l’inusualità della condotta posta in essere durante il Palio del 17 agosto" e "pur considerando tale condotta potenzialmente idonea a recare pregiudizio al regolare svolgimento della corsa", l’assessore prende atto "della recente decisione del sindaco, ufficializzata anche a mezzo stampa, circa l’intenzione di aprire una fase di revisione del vigente Regolamento per il palio". Ebbene, a giudizio di Giordano, questa fase "potrà rappresentare anche l’occasione per analizzare l’inusuale fattispecie descritta nell’ordinanza con la quale si è proceduto a contestare l’addebito". Si mettono anche le mani avanti rivendicando "che l’intera vicenda è stata ricostruita senza alcuna condotta volta ad artare la realtà dei fatti e con riscontri che si evincono dal filmato ufficiale fornito dal Consorzio tutela del Palio".
L’altra grande questione sul tavolo della giustizia paliesca riguarda il comportamento del fantino del Nicchio, Tamurè, fra i canapi. Rischia di saltare l’intera annata 2025 perché sono state proposte due Carriere di squalifica. Ecco il motivo. La prima "per aver sporto volontariamente il gomito, durante una fase della mossa, verso il fantino del Valdimontone inducendo, con una sollecitazione non consentita, la partenza improvvisa del cavallo". Così facendo ha violato l’articolo 67 del Regolamento perché si sarebbe trattato, a giudizio di Giordano, di "un atto diretto in modo non equivoco a percuotere e molestare" Scompiglio. Il secondo Palio di stop per Tamurè è collegato "all’azione di disturbo continuo e di schiacciamento verso il basso sia nei confronti della rivale che verso le altre, creando una situazione di grande confusione che ha compromesso la stabilità delle posizioni. Comportamento per cui il mossiere ha formulato un avvertimento e un richiamo ufficiale" nei confronti del fantino. Si evidenzia così che Guglielmi, "alla luce del suddetto modus operandi, non garantiva la giusta distanza tra i cavalli delle Contrade al canape.
Per quanto riguarda invece Tittia, che correva nell’Istrice su Viso d’angelo, e Brigante nell’Oca su Ares Elce, l’ammonizione arriva per il cambio di posto alla mossa. Atzeni è partito infatti dal primo posto mentre Brigante sarebbe passato al terzo invece di stare al quinto, assegnato dalla sorte.