di Michela Piccini
"La prima regola sui bitcoin è non dire che possiedi bitcoin". Un’equazione, se vogliamo, che per Giulio è stata dal 2013 la base su cui studiare l’universo complicato (e ancora sconosciuto) del bitcoin. Giulio è il nome di fantasia di uno studente di Scienze economiche e bancarie di Siena che cracconta come è iniziato il suo lavoro, quando si interrogava sul sistema della blockchain per arrivare a fare trading e aprire il suo blog (cosasonoibitcoinlaguida.blogspot.com).
Perché investire in una moneta virtuale nata per comprare droga e armi nel dark web?
"Perché come per Internet, anche il bitcoin si è evoluto - spiega Giulio -. Oggi permette a donne in Oriente di poter accedere a un conto corrente, cosa vietata nel loro paese, e trasferire bitcoin in 20 minuti con commissioni molto più basse delle normali transazioni. Per me è una vera rivoluzione".
Tutto questo non si sapeva, almeno in Italia.
"Ero all’università quando nel 2013 il bitcoin raggiunse i 1.200 dollari per la prima volta. Prima valeva zero. Prima si potevano solo minare, cioè utilizzare software specifici per risolvere un puzzle crittografico che premiava in bitcoin chi lo risolveva. Ma il solo studio universitario non basta per capirci qualcosa".
A Giulio, come ad altri, è toccato rispolverare basi di informatica.
"Trovavo solo articoli in inglese. In Italia esisteva il gruppo Facebook Bitcoin Italia, ma non eravamo nemmeno 3mila. Oggi siamo 28mila, anche altri di Siena. Non è stato facile iniziare".
E poi?
"Nel 2014 comprai due bitcoin a 400 euro l’uno e li depositai su un sito che eroga un profitto mensile in bitcoin. Per un po’ ha funzionato, ma dopo 6 mesi i proprietari del sito scapparono con la cassa e li persi. Da quell’errore ho studiato su come tenerli al sicuro. Poi comprai 10 euro di ripple, un’altra moneta, a 0,006 centesimi e ci presi 2.300 token (gettoni). Il ripple salì a più di 3 euro e vendendo i token a 2,60 euro presi circa 6mila euro nel 2017. Una parte li ho venduti, un’altra li ho trasferiti in euro e una li ho cambiati in bitcoin".
Fare trading è un lavoro. Ma posso comprare merce in negozio con i bitcoin?
"Oggi sì, puoi pagarti un viaggio o comprare dei buoni Amazon. Puoi anche comprare bitcoin in contanti ma devi essere sicuro di non beccare un truffatore".
Nel 2018 fu rubato un ATM alla stazione in Piazzale Rosselli, credendo che contenesse bitcoin.
"Non si trovano certo dentro una macchina sputasoldi. Ma solo studiando si acquisiscono le basi per capirlo".