ILARIA BIANCALANI
Cronaca

Volontari e sacerdoti senza mascherina alla festa patronale, polemica e petizione sul web

In un video pubblicato su YouTube, sacerdoti e operatori della Misericordia, sono senza dispositivi di protezione individuale. Subito monta la protesta online e parte una petizione

Poggibonsi (Siena), 29 aprile 2020 – E’ una festa patronale sfociata nella polemica, quella di San Lucchese, patrono di Poggibonsi, che si è svolta nel pomeriggio di martedì nella Chiesa ubicata nell’omonima località, all’interno della quale, in una bara di cristallo, è conservata la reliquia del Santo. Dopo aver assistito alle celebrazioni, riprese in diretta da alcuni canali Tv, i cittadini, indignati, hanno fatto partire una petizione. Le celebrazioni, seguendo le misure restrittive prescritte dai DPCM in materia di coronavirus, si sono dovute svolgere in forma ridotta. Presenti alla Santa Messa, presieduta da S.E. Mons. Augusto Paolo Lojudice, insieme ad altri 5 concelebranti, c’erano infatti soltanto il sindaco David Bussagli con il gonfalone del Comune di Poggibonsi, alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine e alcuni membri della Misericordia di Poggibonsi. L’intera cerimonia è stata ripresa dalle Tv e poi pubblicata integralmente sul canale YouTube “Servi della Gioia”. E subito è montata la protesta collettiva. Come si può vedere dalle immagini, al termine della Messa gli addetti della Misericordia si sono avvicinati alla bara contenente la reliquia, l’hanno sollevata e portata a spalla fino all’esterno, soffermandosi sul sagrato della Chiesa. Qui la bara è stata girata più volte e poi raggiunta dai sacerdoti e dagli addetti della Confraternita, che l’hanno sollevata in aria, baciata e toccata.

“Peccato che nessuno di loro – racconta Davide Pellegrino, uno dei più attivi nella protesta – fosse dotato di dispositivi di protezione individuale (mascherine e guanti), nonostante fossero tutti piuttosto vicini. Alla “scena” hanno assistito sia il sindaco, sia le forze dell’ordine, che indossavano invece le mascherine. Subito ho chiesto spiegazioni al sindaco contattandolo sulla sua pagina Facebook. La sua risposta? Mi ha bloccato”. “E’ quindi partito un tam tam su Facebook – conclude Pellegrino – che ha portato alla creazione di una petizione su charge.org, dove i numeri dei firmatari crescono di ora in ora”. Al momento in cui il presente articolo viene scritto, sono quasi 90. La Misericordia di Poggibonsi, che abbiamo provveduto a contattare, emetterà un comunicato sulla vicenda.