DILAURA VALDESI
Cronaca

Finto mago sotto processo Accusato di violenza sessuale "Mia suocera ammaliata"

Testimonia la cognata della vittima: "Mi disse di essere stata picchiata". In aula le intercettazioni a luci rosse fra la donna, ora deceduta, e l’imputato . .

di Laura Valdesi

"Aveva una sorta di psicosi per i malefici? Per le pratiche esoteriche? Temeva mali immaginari", chiede il pm Nicola Marini alla testimone. Cognata di una nobil donna, deceduta, che sarebbe stata vittima di violenze sessuali da parte di un finto mago ora sotto processo. Vantando ’poteri’ aveva soggiogato, secondo la procura, madre e figlia. La cognata racconta al collegio presieduto da Simone Spina, rispondendo alla domanda del pm, di non sapere se avesse tali psicosi "però negli ultimi anni era forse più impaurita da queste cose. Leggeva anche qualcosa al riguardo". Sollecitata dall’accusa spiega ancora che la vittima "lamentava il modo di vivere di questa persona (il finto mago, ndr), che aveva preso spazio anche nei confronti della madre. Quando andavo d’estate da loro mi resi conto che aveva preso posto in tutti gli immobili del borgo". Riferisce poi che una volta la donna ora deceduta le aveva raccontato "di essere stata tenuta ferma dalla moglie di lui mentre questo la picchiava. Dissi di andare subito dai carabinieri a denunciarlo". E quando la figlia della testimone ebbe un incidente la suocera reagì così: ’Sono stata io a farla proteggere dai malefici, sennò sarebbe morta’.

Un clima inquietante quello ricostruito in aula anche dal carabiniere del nucleo investigativo di Siena che si occupò delle intercettazioni. Legge alcuni contenuti dei messaggi telefonici fra la donna e il finto mago, molti dal contenuto a luci rosse, dove si fa riferimento a pratiche sessuali. "L’uomo – spiega il militare – mostrava interesse a sapere quando la signora rimaneva sola e se la mamma era in casa".

"La donna aveva un disturbo bipolare con tratti di personalità dipendente. Un’instabilità emotiva con tendenza ad andare incontro a disturbi depressivi e ad avere bisogno di affidarsi a qualcuno", così viene decritta dalla psichiatra dell’Asl che l’aveva seguita fino al novembre 2021. "Non ho conosciuto l’imputato – prosegue sollecitata dalle domande del pm –, mi riferì solo di un vicino di casa che temeva, diceva di avere paura. E che aveva subito un’aggressione. Era turbata. Quella persona influenzava sua madre e insieme, diceva, facevano cose irregolari dal punto di vista patrimoniale per cui, non essendo d’accordo, viveva in una situazione di timore. Raccontava che chiedeva soldi ovunque e aveva dilapidato gli averi". Un’altra testimone, chiamata dalla difesa, che aveva lavorato nel borgo per qualche tempo, ha escluso di aver visto il finto mago e la presunta vittima appartarsi. "Il rapporto madre-figlia era brutto. Quest’ultima mi disse che se fosse morta non sarebbe andata al funerale", riferisce.

L’udienza è stata rinviata per discussione e sentenza