Chianciano Terme e Montecatini Terme sono le note più dolenti del termalismo toscano e a confermarlo arriva anche una mozione, approvata all’unanimità dall’Aula di palazzo del Pegaso in merito al sostegno del settore termale toscano, di cui è prima firmataria la capogruppo della Lega, Elena Meini. L’atto recepisce un emendamento dei 5Stelle. Nella mozione si chiede al presidente e alla giunta regionale di "destinare nella prossima manovra finanziaria fondi dedicati a progetti di promozione del termalismo toscano e alla sua valorizzazione, a tutela delle falde acquifere termali e per la ricerca scientifica sul loro utilizzo". Ma la questione è articolata e complessa, dovuta anche alle posizioni debitorie delle società pubbliche proprietarie delle grandi città termali come quelle di Chianciano e Montecatini appunto. La Corte dei Conti, che già lo scorso anno stigmatizzò il ricorso da parte della Regione allo strumento normativo per aggirare il divieto di soccorso finanziario, ha un faro puntato sul tema. Nella mozione si ricorda che, "secondo quanto riportato dai dati Istat relativi al 2023, la pandemia ha sortito i suoi effetti più pesanti soprattutto nelle grandi città termali, con un brusco calo del 30,9% delle presenze tra il 2019 e il 2022, registrando anche una sterzata notevole per il peso del turismo extra-europeo, che ha fatto registrare un –59,6% nello stesso periodo". "Stando inoltre ai dati più aggiornati relativi a una nota rapida fornita da Irpet in merito alla situazione economica delle terme in Toscana – si legge nell’atto – nei primi 8 mesi del 2022 restava da recuperare circa il 24% delle presenze rispetto agli stessi mesi del 2019, contro il 15% del complesso regionale". In realtà la Toscana è fortemente caratterizzata da un termalismo a due velocità. Le città termali attivano una spesa turistica pari a 388 milioni di euro che genera nel sistema economico toscano 304 milioni di euro di Pil. Ma non tutti i luoghi termali, al di là dei risultati economici, hanno gli stessi risultati: uno studio Irpet fotografa nel post Covid la maggior resilienza delle località termali più piccole legate al benessere e alle strutture alberghiere del lusso e una sofferenza delle strutture che invece negli anni si sono legate a un’offerta sanitaria.
Anna Duchini