REDAZIONE SIENA

Fondo affitti a rischio per 1200 senesi "Così colpiti gli inquilini più fragili"

L’allarme del Sunia sui mancati finanziamenti per morosità incolpevole, in ballo ci sono tre milioni di euro "Intanto ci saranno 160 sfratti, è urgente istituire a Siena una commissione sul disagio abitativo"

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Più di 1.200 persone per un totale di 3 milioni di euro erogati. Sono i numeri dei residenti della nostra provincia, per la maggior parte di Siena e dei Comuni della Valdelsa, che nel 2023 rischiano di trovarsi senza un aiuto fondamentale: i contributi per l’affitto e i fondi per la morosità incolpevole che, a meno che non arrivino rivoluzioni dagli emendamenti del decreto Milleproroghe, spariranno con l’ultimo contributo erogato a primavera 2023. Il motivo è il mancato rifinanziamento del Fondo da parte del Governo. A lanciare l’allarme è la Cgil tramite il Sunia, il sindacato degli inquilini visto che il problema, solo in Toscana, rischia di riguardare 22mila famiglie che si troveranno senza 20 milioni di euro.

"Se il fondo non sarà rifinanziato – mette in guardia il segretario provinciale del Sunia, Andrea Quadri – si andrà a danneggiare persone che hanno un reddito medio-basso, ma che sono buoni pagatori. È l’ennesima riprova che ci troviamo con una politica nazionale che considera la povertà come una colpa di chi la subisce". Le conseguenze potrebbero essere anche per i piccoli proprietari in un effetto domino che rischia di vedere, aumentare il numero dei morosi privati di contributi che, in media per Siena, erano di circa 200 euro al mese. E, chi affitta, di un entrata aggiuntiva nel bilancio familiare. "Le conseguenze saranno una ancor maggiore perdita del potere di acquisto. A cui già si aggiungono il problema del caro affitti che colpisce soprattutto Siena, dove la ripresa della locazione turistica fa lievitare il prezzo degli affitti a scapito di quella residenziale. Al Sunia di recente si è rivolta una famiglia composta da tre persone che non riesce a trovare un piccolo appartamento a meno di 800 euro al mese". Al momento, secondo i dati del sindacato inquilini le esecuzioni degli sfratti stanno marciando al ritmo di circa 13 al mese che, a fine, anno, rischiano diventare più di 160. "Il problema è che l’azzeramento dei contributi al Fondo – commenta Quadri – ricadrà sulla Regione che, nel distribuire le risorse ai Comuni. da sola, non potrà coprire tutta la quota dello Stato". Quindi che fare? La speranza è un dietrofront da parte del Governo.

"Le persone che si rivolgono ai nostri sportelli sono molto spaventate". A livello locale invece la richiesta del Sunia, avanzata anche alla Prefettura, è la creazione di una commissione sul disagio abitativo, prevista tra l’altro dalla legge regionale del 2019. "A Siena manca e sarebbe uno strumento utile per prevedere il passaggio da casa a casa per le persone sotto sfratto e si dovrebbe occupare anche del reperimento dei nuovi alloggi da destinare all’edilizia condizionata.

"Nella nostra provincia gli immobili di edilizia residenziale pubblica non utilizzati sono molti. La commissione sarebbe utile anche in questo senso. Ci auguriamo, sul fronte dei finanziamenti al Fondo, che il governo ci ripensi. Il rischio di accendere una bomba sociale è molto alto".