PINO DI BLASIO
Cronaca

Fonte battesimale, la vita nuova. Torna a risplendere il Rinascimento

Dopo tre anni di restauri, si alza il sipario sulla grande arte di Donatello, Ghiberti, Jacopo della Quercia

Fonte battesimale, la vita nuova. Torna a risplendere il Rinascimento

Fonte battesimale, la vita nuova. Torna a risplendere il Rinascimento

Giovanni Minnucci, rettore dell’Opera Metropolitana, parte dalla lettera del 1356, firmata dai Maestri dell’Opera del Duomo ’Domenicho Augustini e Nicholo di Cecco’ ai consiglieri dell’Opera. Per costruire il Duomo Nuovo ci vorrebbero 100 anni e 150mila fiorini d’oro. Se si conservassero le dimensioni della Chiesa ’vecchia’, con un’aggiunta sopra San Giovanni, in cinque anni si potrebbe officiare. E si potrebbe fare ’una fonte del sancto batesimo’ nel mezzo della chiesa.

Dall’addio ai sogni di grandezza di una città decimata dalla peste, alla realizzazione del Fonte Battesimale passarono 60 anni. "E’ uno dei capolavori del Quattrocento - afferma il rettore Minucci - un’opera straordinaria in marmo, bronzo e smalto, realizzata tra il 1417 e il 1431 dai più grandi scultori del Rinascimento toscano: Jacopo della Quercia, Donatello, Lorenzo Ghiberti, Giovanni di Turino". E’ questo il prologo al sipario che si è alzato su una straordinaria opera di restauro, curata dai giovani restauratori dell’Opera Metropolitana Andrea Galgani, Serena Bianchi e Lucrezia Coletta, esaltati dal rettore Minucci, e dagli storici dell’arte e restauratori dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, osannati ieri dalla soprintendente Emanuela Daffra.

"Tre anni e mezzo sono tanti, forse - fa notare la soprintendente Daffra - ma erano necessari per conoscere i materiali che componevano questo vero e proprio ’edificio’ all’interno di un edificio. Capire le cause del suo degrado, quali strumenti usare per riparare i danni e per intervenire anche su problemi strutturali. Su alcune cause non si è potuti intervenire, abbiamo adottato correttivi. Si fa troppo in fretta a dimenticare quale era lo stato del Fonte Battesimale prima dell’intervento. Vi assicuro che ora resterete abbagliati dal suo fulgore".

L’architetto Gabriele Nannetti, soprintendente di Siena, Arezzo e Grosseto, ha messo l’accento sulla condivisione e sull’efficacia delle azioni e sulle sinergie tra tutti gli enti (Opera del Duomo, Arcidiocesi, Opificio, Soprintendenza), necessarie per il restauro "di un episodio straordinario della storia dell’arte, di un Fonte Battesimale sul quale hanno lavorato i grandi protagonisti del Quattrocento, gli attori principali del Rinascimento, da Donatello a Jacopo della Quercia. Un percorso iniziato nel 2020 e arrivato a compimento oggi. Dopo le celebrazioni del restauro, verranno occasioni per raccontarlo in convegni scientifici".

Il cardinale Augusto Paolo Lojudice sembra citare Dante, quando esalta la vita nuova del Fonte. "Un cristiano nasce a nuova vita con il battesimo. Il Fonte Battesimale del Duomo ha visto nascere a nuova vita tante generazioni di senesi, famosi e meno famosi, tanta gente comune legati tutti in maniera indissolubile a questa città unica".

Sui monitor scorrono i video sulle ripuliture delle formelle dal nero degli agenti corrosivi e degli ossalati, le schiume e i puntatori laser usati dai restauratori. E dall’opacità che copriva la bellezza di quelle formelle, spunta la luce del bronzo ritrovato, la bellezza dei dettagli di quelle opere d’arte racchiuse in una ’macchina’ che troneggia da sei secoli nel Battistero del Duomo. Il Fonte tornerà a essere usato per battezzare nuove generazioni di senesi, usando delle accortezze per preservare più a lungo possibile, quella straordinaria bellezza recuperata e restituita al mondo. Un intervento finanziato da Opera Metropolitana (oltre un milione di euro), pubblicizzato da Opera Laboratori, raccontato dai protagonisti nella sala del Palazzo Arcivescovile. Ora tocca ai senesi tornare ad ammirare il loro Fonte.