CRISTINA BELVEDERE
Cronaca

Formazione dei lavoratori Beko. La Regione offre un milione di euro

La proposta di Fabiani durante la riunione del tavolo di monitoraggio sulla vertenza: 3mila euro pro capite. L’azienda può accettare o rifiutare il ’tesoretto’, mentre istituzioni e sindacati attendono l’incontro a Roma.

Formazione dei lavoratori Beko. La Regione offre un milione di euro

Un momento del presidio organizzato nei giorni scorsi davanti allo stabilimento Beko in viale Toselli: sono a rischio 299 posti di lavoro

Sindacati e istituzioni fanno quadrato a tutela dello stabilimento e dei lavoratori del sito Beko di Siena. E’ quanto emerso dalla riunione del tavolo regionale alla presenza di Valerio Fabiani, consigliere delegato del presidente Eugenio Giani per le crisi industriali. All’incontro hanno partecipato i vertici sindacali territoriali di categoria, il vicesindaco Michele Capitani per il Comune e il consigliere Alessandro Masi per la Provincia. Dopo le varie prese di posizione politiche di solidarietà nei confronti dei 299 operai dello stabilimento di viale Toselli, a mettere qualcosa di concreto sul tavolo ci ha pensato la Regione che si è detta disponibile a stanziare per la formazione dei lavoratori 3mila euro pro capite di fondi Pnrr per la formazione e la riqualificazione. L’idea di istituzioni e sindacati è offire questo ’tesoretto’ alla proprietà turca affinchè si impegni nel rilancio del sito produttivo senese.

"Abbiamo apprezzato l’annuncio da parte del ministero delle Imprese e del made in Italy di un tavolo nazionale per fine ottobre – ha dichiarato Fabiani –: chiediamo adesso che sia effettivamente e formalmente convocato e che non si tratti di un incontro interlocutorio. Bisogna che l’azienda si presenti mettendo in chiaro le proprie intenzioni sugli stabilimenti ex Whirlpool". E ancora: "Come già successo in passato e in altre occasioni – ha ribadito il consigliere del presidente Giani –, la Regione conferma la disponibilità ad accompagnare un investimento e un progetto industriale che convinca noi e il territorio con tutti gli strumenti disponibili".

Daniela Miniero, segretaria Fiom Cgil di Siena, ha commentato: "E’ stato lanciato un messaggio di compattezza e di fronte unico per evitare la chiusura dalla stabilimento di viale Toselli. Di fronte al silenzio dell’azienda e alla debolezza del Governo che non riesce a far rispettare il Golden Power – ha continuato – l’unico elemento positivo è quello offerto dalla Regione. A questo punto Beko può accettare la proposta di fondi per la formazione del personale, proposta che deve passare da un accordo con i sindacati, o può rifiutare. In questo caso sarà chiara la volontà di chiudere".

Il leader della Fim Cisl, Giuseppe Cesarano, sottolinea "l’importanza del fattore tempo": "Sollecitiamo l’incontro al ministero, anche per esaminare i contenuti del Golden Power e incollare quindi l’azienda a Siena. Sarebbe fondamentale trovare ammortizzatori sociali per altri 4-5 anni. Ma il silenzio di Beko non fa presagire nulla di buono". Infine Massimo Martini, segretario Uilm: "Confidiamo nell’incontro al ministero per fine ottobre, ma non conoscendo il piano industriale, l’unica soluzione è cercare di guadagnare tempo. Il nostro territorio è importante, ha valore: è giusto che Beko porti rispetto".