
di Cristina Belvedere
La Regione stoppa il tempio crematorio al Cimitero del Laterino. L’ordinanza, emessa mercoledì scorso nei confronti della Società Italiana Lampade Votive Elettriche Silve con sede a Firenze, arriva a seguito dell’ispezione seguita proprio al Laterino dai tecnici del Dipartimento Arpat di Siena. Durante il sopralluogo "i campionamenti hanno evidenziato il superamento dei limiti di emissione... pertanto vi sono gli estremi di violazione" della normativa vigente. Di qui il verbale di Arpat che impartisce alla Silve una serie di prescrizioni per poter riaccendere il tempio crematorio: si va dall’interruzione immediata dell’emissione in atmosfera di sostenze riconducibili alla formaldeide all’analisi delle "cause dei superamenti riscontrati e alla messa in atto di interventi tecnici adeguati per evitare il ripetersi di tali eventi". In particolare, la Regione invita la Silve, tra le altre cose, a "effettuare tutte le operazioni di ordinaria e straordinaria manutenzione dell’impianto di abbattimento dell’emissione di E1 (formaldeide) in atmosfera", a valutare il "corretto funzionamento e posizionamento della sensoristica attuale" e all’eventuale "installazione di sensoristica per il controllo in tempo reale della qualità dell’emissione in atmosfera". Inoltre viene richiesto di "specificare la composizione della miscela di reagenti attualmente iniettati nella linea fumi, acquisire la scheda tecnica dei carboni attivi eventualmente utilizzati e la valutazione della miscela stessa". Il tutto, attuando "tutti gli interventi di correzioneimplementazione e miglioramento individuati dall’analisi del processo e degli apparati". La Silve avrà 60 giorni di tempo dalla data di ricevimento della diffida regionale per rimettersi in regola.
Intanto il Comitato Aria Pulita per Siena torna alla carica: "Il nostro allarme, evidentemente, non era ingiustificato – sottolinea –. Vicino al tempio crematorio del Laterino ci sono una sede dell’Università, la Rsa per anziani in via Mattioli, la scuola Saffi e l’asilo Bandini, ma anche i giardini dell’Oliveta e tante abitazioni private". Inoltre si esprime "preoccupazione per l’avvenuto superamento dei limiti nelle emissioni", auspicando che "nel momento in cui l’attività di cremazione verrà ripresa, ciò avvenga nel modo più sicuro per la salute dei cittadini e per la salvaguardia dell’ ambiente. Il Comitato ritiene inoltre che le indicazioni di una frequenza ravvicinata dei controlli sia un importante elemento nel monitoraggio delle emissioni".