ALESSANDRO VANNETTI
Cronaca

Fotovoltaico: tra dubbi e certezze. Ecco tutti i dettagli della delibera

Quanto pubblicato di recente dalla Regione Toscana ha fatto una stima ‘solo’ del territorio idoneo

Il mondo del fotovoltaico è un’importante possibilità che guarda verso il futuro

Il mondo del fotovoltaico è un’importante possibilità che guarda verso il futuro

"E’ la somma che fa il totale". La celebre battuta di Totò non fa più ridere, se messa accanto alla recente delibera della Regione Toscana che ha dichiarato il territorio valdelsano idoneo ad ospitare impianti fotovoltaici per ben 2.322 ettari, 522 dei quali a San Gimignano, 431 a Casole d’Elsa, 428 a Colle, 341 a Monteriggioni, 303 a Poggibonsi e 302 a Radicondoli. Un’enormità in termini assoluti, ma che necessita qualche chiarimento per evitare pericolosi fraintendimenti, potenziali generatori di tensione sociale. Il primo chiarimento è che non si tratta di 6 progetti per impianti fotovoltaici di dimensioni smisurate, ma, Comune per Comune, della superficie di territorio giudicata idonea ad ospitarne diversi, fino ad arrivare, sommando le loro estensioni, a coprire di pannelli solari una superficie complessiva di, appunto, 2.322 ettari. Una Valdelsa fotovoltaica a pelle di leopardo, insomma, con progetti ancora da ideare ma che potrebbero alimentare in modo esponenziale gli appetiti privati per i contributi pubblici, regionali, nazionali ed europei, previsti dal Green Deal. E’ soprattutto per la difesa dell’ambiente e del territorio agricolo da queste minacce, e non contro l’utilizzo del fotovoltaico, che l’ex sindaco di San Gimignano, Giacomo Bassi, e l’assessore all’ambiente di Colle, Monica Sottili, hanno alzato la voce: pochi e grandi o tanti e piccoli che possano essere i progetti fotovoltaici, la loro estensione totale è enorme e l’applicazione integrale e incondizionata della delibera regionale finirebbe per coprire il 30 per cento del territorio valdelsano con milioni di ‘specchi ustori’ (ne sarebbero serviti 29.000 per i ‘soli’ 16 ettari del progetto Scarna di Colle, poi bocciato dal Ministero per l’ambiente). Anche perché, prima di ‘aggredire’ i terreni agricoli e le celebri colline toscane, si sarebbe dovuto censire con accuratezza la dimensione delle coperture pubbliche e private idonee al fotovoltaico (aree industriali, centri commerciali, parcheggi, edifici pubblici, impianti sportivi...) e solo dopo inserire nel calcolo l’ambiente agricolo. La regione, invece, ha usato la sciabola con l’ambiente ed il fioretto con le strutture, calcolando solo quelle esistenti e stimando, così, numeri bassissimi: appena 136.4 ettari in totale, 33.4 su Colle, 33.1 su Poggibonsi, 29.7 su Monteriggioni, 16.7 su San Gimignano, 15.9 su Casole d’Elsa e 7.6 su Radicondoli.

A.Vannetti