LAURA VALDESI
Cronaca

Addio a Pletto, una vita fra la toga e la 'sua' Selva

L’avvocato si è spento ieri dopo una dura battaglia contro la malattia. Per 43 anni in tribunale fra baby gang, omicidi e il caso di Largo Sassetta

L’avvocato Francesco Pletto è stato anche priore della Selva per due mandati

L’avvocato Francesco Pletto è stato anche priore della Selva per due mandati

Siena, 1 febbraio 2023 - "Noi vogliamo ricordarti così, con il sorriso sempre sulle labbra, con il fazzoletto al collo e il goliardo in testa. Mi dicevi sempre che noi eravamo fatti per lottare poi negli ultimi giorni hai deciso di mollare. Sono sicura che adesso mi guarderai da lassù, ci guarderai tutti! Buon viaggio zio". Bellissime le parole di Laura Rosi per salutare Francesco Pletto. Conosciutissimo avvocato del foro di Siena, si è spento ieri mattina a 73 anni nella sua casa dopo una battaglia vigorosa contro la malattia condotta, come dice la nipote Laura che la ’guerra’ personale però l’ha vinta, con il sorriso sulle labbra.

"Se n’è andato Pletto", la notizia ha subito echeggiato in tribunale. Dove per ben 43 anni ha indossato la toga con orgoglio e con la capacità di sdrammatizzare anche le situazioni processuali più delicate, cosa che lo aveva aiutato a dare spesso la zampata vincente. Iscritto all’Ordine dal 1979, dal 1994 era Cassazionista. "Un uomo buono, un collega bravo, gentile e corretto. Che ha tenuto sempre un comportamento integerrimo. Era soprattutto un ottimo penalista", il ricordo del neo presidente delle toghe Antonio Ciacci. Chi lo considerava un secondo padre era il giovane avvocato Jacopo Meini che da lui è stato ’cresciuto’ professionalmente. "Un uomo fantastico non solo come legale ma anche umanamente. E’ stato il mio maestro sin da quando iniziai la professione, nel 2009. Non era ’geloso’ delle sue pratiche e mi ha gettato subito nella mischia. Mi mancheranno i nostri pomeriggi a studiare come risolvere i problemi", dice Meini profondamente commosso. Con Pletto si era occupato di vari casi, da quello della prostituta uccisa a Vada nel 2010, alla recente vicenda del bambino che era rimasto soffocato dal cordone ombelicale. L’avvocato Pletto aveva assistito uno dei minorenni della baby gang di Piazza del Mercato e tuttora difendeva un indagato nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio della pensionata senese in Largo Sassetta.

Pletto è stato presidente del Panathlon, nel collegio dei revisori di Banca Cras fino al 2003, ispettore di pista nel Palio del 16 agosto 2003, ma ha soprattutto svolto un ruolo importante nella Selva, la sua Contrada. "E’ stato priore per due bienni, dal 1995 al ’98 – ricorda l’onorando attuale Benedetta Mocenni di cui ha battezzato la figlia –; una persona che ha sempre partecipato portando il suo contributo d’intelligenza, partecipando al rinnovo dello statuto da uomo di legge. Proprio nel ’98 si dedicò molto ad un evento che avveniva nella Selva dopo sessanta anni, da uomo vicino alla chiesa: l’estrazione della nostra Madonna con il bambino che abbiamo sull’altare per una cerimonia molto vissuta". E sulle cronache de La Nazione, nel giugno 2000, si parlava dell’inaugurazione del nuovo museo della Selva dopo che il progetto era stato condotto in porto da Flavio Mocenni, i lavori iniziati da Pletto e conclusi da Isabella Becchi.