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Frode del Vino a Siena: condannato a 7 mesi per frode in commercio

L'amministratore di fatto di una società è stato condannato a sette mesi per frode in commercio e vendita di prodotti con segni mendaci. L'amministratore legale è stato assolto con la formula dubitativa. Verrà ascoltata la guardia di finanza per stabilire l'eventuale illecito profitto.

Frode del vino, è stato condannato a sette mesi l’amministratore di fatto di una società (ora fallita) che vendeva il prodotto soprattutto nei mercati orientali. Il manager, 69 anni, di Lucca (non era in aula), era accusato unitamente all’amministratore legale, a vario titolo di frode in commercio e vendita di prodotti con segni mendaci. Erano finiti nei guai dopo il controllo su una partita di vino in un’azienda del Senese che imbottiglia. L’accusa, sostenuta dal procuratore Andrea Boni che ha ereditato il fascicolo (complesso e di lunga data, i fatti risalgono al 2016) dal pm Sara Faina che adesso lavora a Parma, aveva chiesto la condanna a 2 anni e 24mila euro di multa per l’amministratore di fatto. A conclusione del dibattimento, il giudice Cerretelli l’ha condannato come detto a sette mesi perché ritenuto colpevole della sola frode in commercio. Assolto invece con la formula dubitativa (articolo 530, secondo comma) il legale rappresentante che è stato ritenuto una sorta di prestanome. Una testa di legno, come evidenziato dal suo difensore Francesca Vegni nell’udienza precedente. Non luogo a procedere per la società a cui erano legati i due imputati perché fallita e cancellata dal registro delle imprese. Era assistita dall’avvocato Leonardo Brogi. Il giudice ha stralciato per le altre due società imputate per la responsabilità degli enti: verrà ascoltata il 10 novembre la guardia di finanza per stabilire con l’esattezza l’eventuale illecito profitto.