
Fronteggiamenti Nicchio-Valdimontone, prime mosse delle difese dei diciassette contradaioli indagati per rissa e 12 di essi anche per resistenza a pubblico ufficiale (7 dei Pispini e 5 dei Servi). Una vicenda particolarmente delicata perché tocca il cuore della città, il Palio e i suoi riti. Di essa hanno parlato i priori nell’ultimo Magistrato delle Contrade ma, probabilmente, avverrà un approfondimento ad hoc. Dopo l’invio degli avvisi di conclusione indagine da parte del pm Sara Faina, che con il procuratore Salvatore Vitello ha effettuato gli accertamenti dopo i fronteggiamenti del 2 luglio 2018, è stata fatta copia degli atti. Soprattutto si è cominciato ad analizzare i filmati che fanno parte del fascicolo e che mostrano i momenti di fronteggiamento fra Nicchio e Valdimontone a Carriera conclusa all’altezza di palazzo Sansedoni. Rientra poi nelle facoltà degli indagati chiedere eventualmente al pubblico ministero di essere ascoltati dal magistrato per rilasciare dichiarazioni spontanee oppure per farsi interrogare (si erano però già avvalsi inizialmente della facoltà di non rispondere). Fra le opportunità anche quella di depositare documenti, fare delle memorie, sollecitare atti d’indagine da parte del pm oppure portare il risultato di investigazioni difensive svolte.
Ieri a metà mattina l’avvocato Luigi De Mossi che difende gli undici nicchiaioli è arrivato a palazzo di giustizia, raggiungendo gli uffici della procura per un colloquio con il pm Sara Faina. Nulla trapela al riguardo ma è chiaro che si stanno mettendo a punto le prossime strategie difensive. Chi ha già deciso invece sono stati gli avvocati Fabio e Giulio Pisillo che tutelano quattro montonaioli per i quali è già stato chiesto di poter effettuare l’interrogatorio. Che, probabilmente, sarà svolto dai carabinieri in quanto era l’Arma a seguire i contradaioli dei Servi mentre di quelli dei Pispini si è occupata la polizia. Nessuna novità ancora invece per quanto attiene agli altri due montonaioli che si sono affidati all’avvocato Daniela Marrelli.
A creare malumore nell’ambiente paliesco è soprattutto la contestazione di resistenza a pubblico ufficiale. Che troverebbe sostanza, secondo l’accusa, dagli spintoni dati a vario titolo per continuare a fronteggiarsi ad alcuni agenti della Municipale e a un carabiniere della 6° Brigata Toscana. Dure erano state le parole del priore del Nicchio Giovanni Arduini: "Il mancato rispetto per la nostra storia e la nostra tradizione non ha precedenti giudiziari di questa portata con i quali oggi siamo chiamati a confrontarci"
Laura Valdesi