PAOLO BARTALINI
Cronaca

’Fumata nera’ per Telco. Stipendi ancora ’congelati’. Sarà cassa integrazione

Bernardini, segretario Slc Cgil Siena: "Nessuna novità per i 25 addetti. Martedì prossimo nuova riunione per attivare gli ammortizzatori sociali".

"Piccoli passi in avanti, e anche significativi, dal profilo delle procedure. Però di stipendi ancora non si parla". È amara la constatazione di Samuele Bernardini, segretario generale di Slc Cgil Siena, al termine del Tavolo ministeriale di ieri mattina, riguardo alla vertenza dei lavoratori di Telco (nelle foto alcune manifestazioni delle settimane passate) alle prese da dicembre con la mancanza totale di emolumenti. Una questione che interessa adesso 259 addetti in Toscana (rispetto agli oltre 300 delle scorse settimane), dei quali 25 nella sede di Colle di Val d’Elsa: in pratica un dimezzamento di personale nella struttura di Belvedere, al centro fin dai mesi di scorsi di astensioni dal lavoro e presidi degli addetti.

Tutto ciò perché nel frattempo, in uno scenario all’insegna dell’ incertezza per il futuro, numerosi dipendenti in tutta la regione hanno trovato altre sistemazioni all’interno di realtà differenti di un settore, le telecomunicazioni, nel quale il lavoro c’è, eccome, sulla base di quanto evidenziato anche dalle organizzazioni sindacali già dall’avvio della vertenza Telco. "Purtroppo si assiste spesso a ricollocazioni professionali al ribasso – osserva Bernardini – e anche di questo aspetto il ministero ha affermato l’intenzione di farsi carico".

Quali sono intanto le novità relative ai dipendenti? "E’ stata avviata la richiesta di cassa integrazione per i lavoratori e il 25 febbraio, sempre presso il ministero, è previsto un esame congiunto dell’istanza", afferma il sindacalista.

E ancora: "Va avanti l’iter, aperto presso la Camera di Commercio di Roma – annuncia Bernardini – per la composizione negoziata della crisi. Dallo stesso ente della Capitale sarà nominato un tecnico chiamato a sbloccare l’attuale situazione, in modo che l’azienda possa contare su risorse in grado di dare anche un po’ di ossigeno alle maestranze, prive delle loro spettanze e stremate dal disagio che viene a crearsi dal lato economico. Questa, in sintesi, l’evoluzione della procedura, in un quadro che rimane complesso".

Sulla vicenda è intervenuta con una nota FiberCop, marchio committente di Telco: "Stiamo seguendo e monitorando con grande attenzione la vicenda Telco-Tsd. Ribadendo la propria estraneità rispetto alle criticità occupazionali, con i contratti e i pagamenti verso il fornitore regolarmente rispettati, l’azienda – spiegano – ha fornito ed è pronta a fornire, agli enti competenti, ogni informazione utile in suo possesso, auspicando che possano essere individuate soluzioni efficaci per il futuro di Telco-Tsd".

Immediata la presa di posizione di Slc Cgil nazionale, sui temi finanziari: "Le notizie sulle difficoltà che starebbero emergendo sui conti di FiberCop confermano le ragioni della nostra contrarietà all’operazione di scorporo della rete di Tim – le parole di Riccardo Saccone, segretario generale del sindacato –. Finalmente capiamo meglio perché un’operazione del genere non abbia avuto precedenti in praticamente nessun Paese tecnologicamente avanzato".