Siena, 21 gennaio 2025 – Giornata nera. Una banda ha preso di mira Siena entrando almeno in sette abitazioni fra Acquacalda, Petriccio e la zona di piazza d’Armi. Solo in due casi, però, le vittime sono state fortunate poiché i malviventi sono fuggiti a mani vuote. La polizia sta indagando sulla sequenza di colpi per capire come si sono mossi e cercare di dare un nome e un volto ai ladri. Che in un caso hanno dimostrato di essere senza scrupoli arrivando al punto di abbattere persino parte di un muro interno pur di riuscire a portare via la piccola cassaforte con un bottino ingente. Un raid accaduto il 14 gennaio scorso che ha visto nel mirino il capoluogo mentre finora le bande avevano agito soprattutto nel sud della provincia e nei centri intorno a Siena.
“Ero fuori città, a scoprire l’accaduto è stato il mio compagno rientrando in casa alle 18.46. I ladri erano entrati in azione alle 18,25. Tanto è bastato per causare danni e rubare tanti ricordi di famiglia”, spiega la proprietaria dell’abitazione che si trova nella zona di Piazza d’Armi. E che ha denunciato subito il colpo alla polizia, intervenuta per accertamenti e rilievi. “Hanno fatto tutto in 11 minuti”, prosegue la donna che è rimasta scioccata dall’intrusione. “Sono entrati da una porta finestra del terrazzo che è facilmente raggiungibile dalla strada, trattandosi di un piano terra rialzato. Hanno rotto solo parte del vetro, quanto bastava per insinuarsi con un ferro e sbloccare la serratura”, ricostruisce la proprietaria dell’appartamento. Hanno attraversato il salone prendendo qui un tavolino e poi un comodino con cui hanno bloccato la porta di ingresso in modo da rallentare l’eventuale arrivo delle forze dell’ordine. Chiudendo poi dall’interno”, racconta.
“Si sono diretti subito in camera da letto, evidente che cercavano la piccola cassaforte. Via uno specchio, poi è stato tolto un quadro e l’hanno trovata. Pensi che hanno abbattuto persino il muro per riuscire a portarla via. Era anche spesso. Un’apertura di circa 60 centimetri per 60. Probabile che abbiano usato dei grossi martelli. Una devastazione”, spiega la donna. Quindi hanno frugato nell’armadio della coppia e poi in quello della camera da letto della figlia più grande. Hanno rubato denaro, orologi e gioielli per diverse migliaia di euro. Poi sono fuggiti dalla porta finestra dalla quale erano entrati. La famiglia ha tre figli, nessuno di loro fortunatamente in casa. “Non è una bella sensazione”, prosegue la proprietaria confessando “il senso di insicurezza provato e ancora non passato. Si tratta certo di super professionisti perché in poco più di dieci minuti, senza curarsi dell’allarme, hanno buttato giù il muro, preso la cassetta e sono fuggiti”, sottolinea.
Un modus operandi che sarebbe stato impiegato anche per gli altri colpi in sequenza, nella direttrice fra l’Acquacalda-Petricci, sempre il 14 gennaio. Nessuno avrebbe sentito il baccano fatto dai malviventi, né sarebbero stati notati movimenti strani. Eppure colpi di tale impatto richiedono la partecipazione di più persone, bene organizzate. Non sarebbe da stupirsi se si trattasse delle ’batterie’ di ladri che arrivano da fuori città, passano al setaccio uan zona e poi scompaiono.
Saranno analizzate le telecamere di videosorveglianza e, se ci sono, anche di abitazioni vicine alle case dove sono stati commessi i furti. Resta ferma l’importanza di avvertire subito le forze dell’ordine, anche in città, se si notano persone o auto sospette.