Siena, 29 novembre 2024 – «Verso mezzanotte e trenta sono andato a dormire, mezz’ora dopo i ladri hanno agito. Sicuramente controllavano le nostre mosse. La casa era chiusa, persiane e finestre comprese», ricostruisce il noto avvocato che vive a Vescovado e che ha ricevuto la ’visita’ dei malviventi la notte scorsa. Con lui nell’abitazione c’era la moglie, anche lei è un legale che esercita nel foro di Siena. Non sarebbe stato l’unico colpo messo a segno nella zona perché qualche ora prima, intorno alle 19, la banda che sembra aver preso di mira Vescovado è entrata anche in un altro paio di abitazioni, portando via un bel po’ di gioielli. In linea d’aria le case erano a circa 150 metri da quella della coppia.
Avvocato, da dove sono entrati?
«Dal piano terra, hanno praticato un foro nell’infisso della finestra per poter agire sulla maniglia. Avevano provato ad entrare anche da un’altra persiana, poi trovata aperta. Si vede che forse la finestra era troppo piccola».
Cosa hanno portato via?
«Un paio di anelli, uno dei quali di Bulgari, un orologio che avevo lasciato sulla mensola e denaro in contanti».
Una cifra consistente?
«Erano soldi di un mio assistito che avrei dovuto consegnare in qualità di risarcimento ad una persona offesa, mille euro. Hanno lasciato però la busta che conteneva le banconote...».
Hanno messo a soqquadro l’abitazione?
«Non hanno toccato niente, né hanno frugato facendo disordine».
Lei e sue moglie stavate dormendo: non vi siete accorti di nulla?
«Assolutamente nessun sentore. Neppure il nostro cane, un border collie, che era al piano superiore con noi. E di solito abbaia».
Hanno portato via anche portafogli e documenti?
«Evidentemente devono aver prima dato un’occhiata alle card. Quando mi sono affacciato alla finestra ho visto in giardino tutte le carte di credito sparpagliate e i portafogli».
Vi siete accorti al mattino della visita?
«No, no subito».
Come avete fatto?
«Hanno chiuso la porta, noi siamo poi scesi a vedere. Mia moglie, per l’esattezza, ha udito un rumore e mentre stava per scendere ha sentito la porta che si chiudeva. E’ stato allora che mi sono affacciato alla finestra vedendo carte e portafogli in giardino. Ho chiamato subito i carabinieri, aspettando che arrivassero prima di uscire».
Sono stati effettuati i rilievi.
«Certo, scattando anche delle foto. Curioso il fatto che non abbiano preso airpods del telefono, evidentemente sono tracciabili, neppure il portatile che è nuovo di zecca (dice, indicandolo accanto a sé in tribunale, ndr), neanche una Montblanc. Cercavano oggetti più facilmente smerciabile».
Saranno analizzate le telecamere di videosorveglianza, probabilmente anche quelle della casa vicina. Ma non è semplice risalire agli autori perché possono essersi allontanati dalla campagna e sembrano davvero ben organizzati.