Siena, 16 settembre 2019 - "Le donne costituiscono molto spesso l’ago della bilancia nelle consultazioni elettorali; rappresentando la quota maggioritaria degli indecisi, circa il 60%. In un simile contesto a fare la differenza nel loro orientamento saranno i soggetti politici che offriranno loro maggiori garanzie sui temi della famiglia e della parità di genere nel mondo del lavoro. In sostanza, quella parte politica che dimostrerà di ‘amare’ le donne, non solo con le intenzioni ma con fatti concreti, sarà anche quella che con molta probabilità vincerà le elezioni».
Così Alessandra Paola Ghisleri, sondaggista fondatrice di Euromedia Research e politologa, al talk show che l’ha vista protagonista ieri a Montalcino dove ha ricevuto il premio Casato prime donne, promosso dall’omonima cantina tutta al femminile di Donatella Cinelli Colombini. Tra i premi giornalistici assegnati dalla giuria (presieduta da Donatella Cinelli Colombini e di cui fanno parte Francesca Colombini Cinelli, presidente onorario, Rosy Bindi, Anselma Dell’Olio, Anna Pesenti, Stefania Rossini, Anna Scafuri e Daniela Viglione) premiati Marco Rossetti e Francesca Topi per la puntata del programma Rai ‘Geo’ intitolata Val d’Orcia, Eleonora Cozzella per l’articolo ‘Le vie del vino’ pubblicato su La Repubblica, Riccardo Lagorio per l’articolo ‘I giorni della vendemmia’, pubblicato nel mensile Dove.
«Quest’anno per la prima volta il Premio Casato Prime Donne – ha commentato Donatella Cinelli Colombini – affronta il tema della politica. Fra le donne e la politica c’è un rapporto difficile, lo dimostrano l’affluenza al voto inferiore a quella maschile e la poca propensione alla partecipazione alla vita politica. Eppure la Toscana è stata fra le prime nazioni del mondo a concedere il voto alle donne - ha continuato la Cinelli Colombini –: votavano fino dal 1849, avevano un voto passivo e quindi non potevano essere elette, avevano molte limitazioni… ma votavano. Con il plebiscito del 12 marzo 1860 la Toscana scelse l’annessione al Regno di Sardegna e le donne persero il diritto di voto». Nel 1946 ci fu il suffragio universale: «Da allora le donne hanno fatto pochi passi avanti nel mondo della politica italiana, intesa come gestione della cosa pubblica, ma forse qualcosa sta cambiando. Oggi escono messaggi positivi: uno che le donne sono una risorsa per il mondo politico, l’altro che esse devono avere il coraggio di mostrare quanto valgono. Appuntamenti come il Premio dimostrano una nuova consapevolezza in uomini e donne».