REDAZIONE SIENA

Giordano: "Successore di D’Urso, la Regione non ignori i Comuni"

Nominare il successore di D'Urso all'Asl Toscana sud est a Siena crea tensioni tra i Comuni, con preoccupazioni per progetti sanitari in sospeso e richieste di maggiore coinvolgimento da parte della Regione.

L’assessore Giuseppe Giordano

L’assessore Giuseppe Giordano

In teoria c’è tempo fino alla fine del mese, per la scelta da parte del presidente della Regione Eugenio Giani del successore di Antonio D’Urso alla guida dell’Asl Toscana sud est. Ma in pratica i Comuni lamentano un mancano coinvolgimento in questo processo: nei giorni scorsi il sindaco Nicoletta Fabio aveva inviato una lettera, in tal senso, a nome anche dei colleghi degli altri due capoluogi Arezzo e Grosseto e di altri Comuni, governati dal centrodesttra o civici. Domani si doveva tenere un incontro con tutti i 96 sindaci, saltato però all’ultimo.

E allora l’assessore con delega alla sanità Giuseppe Giordano esprime "grande preoccupazione per la situazione di stallo legata alla nomina. Il ritardo accumulato è inaccettabile e rischia di compromettere il lavoro già avviato e i progetti futuri".

In ballo, sottolinea Giordano, ci sono passaggi chiave: "Non abbiamo notizie da alcuni mesi dello stato dei lavori per il nuovo polo sanitario di viale Sardegna, per il quale il Comune di Siena ha firmato un accordo più di quindici mesi fa; non ne abbiamo neppure sulla concreta volontà di realizzare la nuova centrale operativa del 118 Siena-Grosseto in una zona di pregio di proprietà comunale già individuata". E ovviamente in ballo c’è anche l’idea della rappresentatività territoriale, che fin dalla nascita della ’Aslona’ ha agitato i rapporti tra le province. Ora, a dire il vero, sembra essersi aperto un percorso condiviso, con i tre capoluoghi di provincia che si stanno muovendo sulla stessa linea. Tra i nomi in ballo per il riassetto, restano quelli di Francesco Ghelardi, già direttore amministrativo, Dario Rosini, Antonella Valeri, Simona Dei, oltre a una possibile soluzione esterna, come fu per D’Urso.

In ogni caso, osserva Giordano, serve "una guida autorevole che abbia competenze e conoscenza dei problemi del territorio. Tempo per confrontarsi e decidere ce ne è stato a sufficienza per cui sarebbero difficilmente accettabili atti d’imperio o ipotesi che procrastino la soluzione oltre il 30 novembre". Da qui il richiamo alla Regione "una maggiore responsabilità, perché la salute è un diritto primario che non può essere sacrificato a logiche di rinvio o divisioni politiche. Sorprende la mancanza di confronto da parte del governatore Giani. Il tema della salute riguarda tutti, indipendentemente dalle appartenenze politiche, ed è del tutto incomprensibile che questa occasione sia stata ignorata".