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La decisione è presa: la tappa del Giro d’Italia Siena-Bagno di Romagna di giovedì 20 partirà da Fonte Gaia, come aveva chiesto l’organizzazione di Rcs che punta a dare l’impressione di una sorta di Palio su due ruote. Il questore aveva fatto la proposta alternativa del via dalla mattonata, ma ormai non c’è più tempo per modificare il tracciato. I corridori si muoveranno alle 11.20 con un breve percorso in piazza fino alla mossa per poi uscire da Chiasso Largo e iniziare a percorrere la tappa.
E intanto i locali si preparano all’evento. Il Giro arriva a inizio stagione turistica, con la città che sta ricominciando a rialzare timidamente la testa e a rivedere i primi turisti dopo mesi di chiusure e digiuno, in un anno durante il quale è stata una vera e propria lotta per la sopravvivenza soprattutto per determinate categorie. Però è anche vero che la pandemia è un limite a tutto. Uno stop fisiologico non solo per le misure restrittive che ne derivano, ma per le conseguenze economiche sulle tasche delle persone e anche, perché no, sulla voglia di spostarsi o fare programmi. Ecco quindi che il Giro d’Italia non potrà, per ovvi motivi, attirare quelle persone che avrebbe attirato in tempi normali. C’è da essere realisti e da aspettarselo. La città, infatti, non si illude e rimane con i piedi per terra, consapevole che l’evento sportivo, seppur abbia un grande seguito, porterà in città ovviamente squadre e participanti, magari qualche curioso e appassionato che ne approfitterà per visitare il territorio senese, ma nessuno si aspetta di vedere fiumi di gente. "Noi si viaggia alla giornata, anzi all’ora sarebbe il caso di dire – commenta Andrea Stopponi del ristorante San Desiderio – con le possibilità che abbiamo e con il rischio pioggia, non possiamo certo fare troppi programmi. Io personalmente non mi aspetto nulla dal Giro. In queste settimane si sono viste effettivamente un po’ più di persone, ma non so che valore aggiunto possa avere l’evento. Sarà sicuramente un’ottima pubblicità".
Non ci si aspetta di vederne gli effetti a giorni, ma si spera e si crede di poterne beneficiare un domani. "E’ da vedere più in chiave di promozione del territorio – aggiunge Francesco Fagnani di Bagoga – sarà più un investimento sul futuro che un vero ritorno immediato". Lo confermano anche alcuni albergatori che in questo caso più dei ristoratori possono avere il polso della situazione in termini di prenotazioni. "A parte un piccolo gruppo che fa parte di un catering, e che quindi è collaterale all’evento sportivo, non ho prenotazioni legate al Giro – spiega Lorenza Capannelli, titolare dell’hotel Santa Caterina – Per il momento sembra una giornata come un’altra, è pur vero che la mia è una struttura piccola, non è adeguata per le squadre". Come magari potrebbe esserlo l’hotel Athena che, però, nonostante le dimensioni giuste vive la stessa situazione. "Avevo ricevuto la prenotazione di un team e avrei aperto solo per questo – spiega Marco Bianciardi – poi però hanno disdetto per una struttura fuori Siena. Il momento storico e questo perenne stato di incertezza sono penalizzanti".
Teresa Scarcella