LAURA VALDESI
Cronaca

Giustizia paliesca, stop Velluto e Tamurè. Dino Pes: “Abituato, ‘squalificato’ già dal 2017 al 2024”. Guglielmi: “Addio rivalità”

«Non accetto la punizione esagerata perché dicono che ho schiacciato in basso. Non è vero, mi spostavo solo quando lo faceva il Valdimontone, com’è normale»

Tamurè e Velluto al canape il 17 agosto (Foto Lazzeroni)

Tamurè e Velluto al canape il 17 agosto (Foto Lazzeroni)

Siena, 27 novembre 2024 – «Buonasera? Sì dai, è sempre buonasera», dice Dino Pes, in arte Velluto. «Anche se prendo un Palio di squalifica e certo non sono felice. In fondo sono stato squalificato dal 2017 al 2024, uno si può anche accettare», conferma appena saputo delle decisioni della giunta comunale per i fatti dell’Assunta. In serata, alle 21, pubblica poi sul profilo social una frase: «Intanto ci godiamo la squalifica con un palio vinto».

Nessuno sconto, neppure ai fantini. Né a Velluto che indossava il giubbetto della Lupa, colpevole per l’assessore delegato Giuseppe Giordano, e adesso per la giunta, di aver tentato di ostacolare la rivale Istrice nella parte bassa del canape, violando l’articolo 64 del Regolamento. «Non sono d’accordo con il Palio di stop però mi aspettavo la squalifica, se vuoi saperlo», aggiunge Dino Pes. Sollecitato su come s’interpreta allora la rivalità invita a chiederlo «ai dirigenti e al Comune. Come ho fatto io evidentemente all’amministrazione non andava bene. Se rifarei lo stesso al tondino? Guarda, spero che lo facciano a me, vuol dire che sono favorito». Insomma, il morale è comunque alto: «Sereno e tranquillo, pronto a riprenderne un altro di Palii di squalifica se le cose vanno come ad agosto!» Per l’Assunta 2025 ci sono sei Contrade sicure al canape – Pantera, Tartuca, Drago, Bruco, Giraffa e Aquila – ma Velluto non si sbilancia: «Tante sono già vicine ad alcuni, prestissimo per dire cosa succederà. Aspettiamo e vediamo». La pena più pesante è stata comminata dalla giunta comunale al fantino nel Nicchio su Brivido sardo, Federico Guglielmi detto Tamurè: non correrà nel 2025, due le Carriere di squalifica. La prima per aver sporto , secondo Giordano, volontariamente il gomito durante una fase della mossa, verso Scompiglio nel Valdimontone, inducendo «con una sollecitazione non consentita la partenza improvvisa del cavallo»; l’altro «per lo schiacciamento verso il basso sia nei confronti della rivale che verso le altre» Contrade. «Se tornassi indietro – confessa – rifarei tutto quello che ho fatto, non credo di essermi meritato di saltare l’anno. Uno ci può stare, fai un Palio contro ma due sono davvero esagerati», dice amareggiato Tamurè. Quello che proprio non va giù al fantino è l’accusa di aver schiacciato in basso. «Ma se hai un cavallo che di suo si comporta così, quanti ce ne sono, sia vittoriosi vedi Violenta, ma anche lo Zio (Frac, ndr) allora un fantino anche se non ha l’avversaria rischia di prendere la squalifica? Per me è inesistente questa contestazione, sarebbe bastato guardare attentamente i momenti della mossa e il filmato. Considera, si vede bene, che la Selva si trovava sotto il Valdimontone e non è stata mai danneggiata. In alcun modo. Tanto che è partita bene, seconda. Non vedo dov’è stato il danno, ripeto. Non ce le facevo neppure a schiacchiare il Valdimontone, figuriamoci poi le altre. Ripeto – Tamurè è un fiume in piena – io mi sono solo spostato quando lo faceva anche il Valdimontone, com’è normale fra due rivali che si trovano accanto al canape. O dovevo stare a mezzo metro?». Parola chiave, avversaria. «Come s’interpreta la rivalità? Confesso che se mi dovessi trovare un’altra volta nella stessa situazione ci dovrei riflettere. Ritengo di averlo fatto ad agosto in modo sano. Probabilmente non vogliono questo», osserva il fantino. Che aggiunge: «Se non si può fare neppure così allora resta ben poco. Ti metti al canape, cerchi di partire al meglio e poi speri che vada bene in corsa. Però si perde tutto il pepe della Festa. Ora ci ha rimesso Velluto un Palio e io due, domani tocca ad un altro fantino e ad un’altra Contrada. E’ brutto, svanisce il ’sapore’ che deve avere la rivalità». Tamurè comunque guarda avanti: «Cercherò di fare il massimo per restare al centro dell’attenzione delle dirigenze, per non far dimenticare che Federico c’è e che nel 2026 torna più agguerrito di prima. Ma resto dell’avviso – conclude – che è stata una decisione troppo severa nei confronti di un giovane che ha fatto un Palio in difesa per guadagnarsi il posto».