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Gli agricoltori amiatini protestano all’ex Rivart: "Settore penalizzato, servono aiuti concreti"

Gli agricoltori amiatini tornano a farsi sentire. "Non si può continuare a coltivare prodotti che talvolta vengono pagati meno di...

Gli agricoltori amiatini tornano a farsi sentire. "Non si può continuare a coltivare prodotti che talvolta vengono pagati meno di quanto è costato coltivarli – tuona il Gruppo spontaneo Agricoltori Amiatini –. Non si può asserire di tutelare l’eccellenza italiana, quando si avvantaggiano prodotti di importazione di ben più bassa qualità; non si può mettere l’agricoltore nelle condizioni in cui non coltivare diventa più conveniente che coltivare".

E ancora: "Per colpa di simili strategie molti hanno chiuso l’azienda e molti altri sono in una situazione di forte preoccupazione, ma se questo andamento dovesse continuare chi garantirà in futuro il cibo migliore del mondo – si chiede –? Questo settore fa grande l’Italia ma è molto penalizzato da norme che avvantaggiano chi brilla di meno, chi produce dall’altra parte del mondo con canoni ben peggiori dei nostri, chi si avvale di manodopera a basso costo oppure chi si serve di trattamenti vietati in Italia. Ovviamente cibi prodotti nella maniera suddetta in quanto scadenti costano di meno ma invitiamo a leggere le etichette comprando italiano e, quando possibile, da una filiera locale".

Ma non finisce qui: "Gli aiuti economici erogati per l’agricoltura sono necessari, ma le politiche dovrebbero andare verso un miglioramento del reddito dell’agricoltore affinché non si trovi con l’acqua alla gola, così che in futuro possa vivere bene con ciò che produce a prescindere dagli aiuti. Vogliamo comunicare la nostra realtà – si conclude –. Per questo invitiamo la popolazione a partecipare alla nostra manifestazione oggi all’ex Rivart di Radicofani. C’è bisogno di intervenire per far crescere le eccellenze amiatine".