
"Gli esempi per i giovani?. Non i calciatori"
"I modelli per i figli devono essere i genitori o il Papa. Non può essere un calciatore". Stanno facendo discutere le parole di Carmelo Salerno, presidente della Reggiana. Nel corso di una conferenza stampa nella sede del club, Salerno ha risposto alle domande sul caso di Manolo Portanova, il calciatore ingaggiato dalla società granata, condannato in primo grado a sei anni per violenza sessuale di gruppo e per il quale di recente la procura generale sportiva del Coni ha chiesto la radiazione. "Non crediamo che i calciatori debbano essere modelli per i giovani. L’esempio lo devono dare le famiglie e la scuola. È un discorso culturale: nel nostro periodo storico c’è una perdita generale di valori, di degrado culturale e morale sotto ogni punto di vista. Ai miei tempi i modelli erano altri, per i giovani di oggi i modelli sono i tiktoker, gli youtuber e i soldi facili. I calciatori si allenano dal mattino al pomeriggio, poi il tempo libero lo passano tra cuffie e telefonini. Per me dovrebbero impegnare il tempo in un altro modo e vorrei lanciare una proposta alla Figc: si inserisca l’obbligo per i calciatori di andare a scuola fino a 15-26 anni. Solo così possiamo trasmettere dei valori positivi". Il presidente inoltre torna sulla scelta di ingaggiare Portanova che ha spaccato la città di Reggio Emilia tra prese di posizioni politiche e diversi sit-in di protesta da parte di associazioni femministe e anti-violenza nei mesi scorsi. "È stata una scelta sofferta e a lungo meditata. Abbiamo ingaggiato Portanova perché è un giocatore forte. Ed è l’unico giudizio che diamo perché su altre questioni non spetta a noi. La nostra verità sarà quella dei giudici, noi facciamo calcio e non scriviamo sentenze".