Gli ingegneri e il “governo del cambiamento“: "Pronti alle sfide per la tutela del territorio"

Tutti i temi emersi nella tre giorni organizzata dagli Ordini di Siena e Grosseto con 1.300 delegati provenienti da tutta Italia. Dalla transizione ambientale alle nuove declinazioni della professione: focus su molti aspetti legati all’attualità e al futuro.

Gli ingegneri e il “governo del cambiamento“: "Pronti alle sfide per la tutela del territorio"

Uno dei momenti del Congresso degli Ordini degli Ingegneri alla Fortezza medicea di Siena

Intelligenza artificiale, robotica e nuove ingegnerie emergenti in forte ascesa. Ma in un Paese ‘fragile’ come l’Italia e dall’ampio patrimonio edilizio storico, ci sarà sempre un grande bisogno dell’ingegneria civile. Anche in provincia di Siena. È in sintesi quanto emerso dal 68esimo Congresso nazionale degli Ordini degli Ingegneri d’Italia a Siena organizzato, oltre che dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri, dagli Ordini degli Ingegneri di Siena e di Grosseto. “Svolte – Ingegneria per governare il cambiamento” era il titolo congressuale: svolte che vanno di pari passo con la società civile e interessano la sostenibilità, l’Intelligenza artificiale e Transizione industriale, ma anche l’evoluzione del sistema ordinistico. Un cambiamento che vede al centro, proprio la professione dell’ingegnere.

L’Ordine degli Ingegneri di Siena conta 830 iscritti, molti dei quali sono liberi professionisti: un ordine medio piccolo ma se rapportato con il territorio e con gli abitanti, gli iscritti sono in un numero abbastanza elevato: questa è una realtà che ha sempre favorito la libera professione, ma l’Ordine raccoglie anche i dipendenti pubblici della pubblica amministrazione e dipendenti privati.

Con una categoria professionale che si sta interrogando verso quale direzione andare perché le ingegnerie stanno cambiando; è in forte ribasso la scelta dell’ingegneria civile da parte degli studenti che optano per altre soluzioni, ma in realtà di ingegneria civile-ambientale c’è sempre bisogno, soprattutto per quelle che sono le fragilità del territorio e del patrimonio edilizio. "Il territorio senese – spiegano gli ingegneri – ha eccellenze in tutti i settori. Ci piace evidenziare il paesaggio che va tutelato ed è strettamente collegato con tutto quello che è ingegneria; eccetto alcune zone, non abbiamo grandi dissesti idrogeologici e grandi rischi di eventi calamitosi perché grandi esondazioni nel nostro territorio non ci sono, ma siamo comunque un territorio fragile che va tutelato anche per quello che riguarda il patrimonio edilizio, che è un patrimonio storico di interesse culturale e sul quale gli interventi necessitano di accuratezza ancora maggiore".

Un Congresso, il più affollato e frequentato degli ultimi dieci anni, che è stato innovativo dal punto di vista anche dei contenuti scientifici. Per la prima volta sono stati messi in evidenza i temi dell’ingegneria del secondo e terzo settore (gestionale, biomedica); questo grazie al contributo di illustri relatori provenienti dal mondo accademico, dell’industria, della politica, con cui sono stati sviluppati temi di attualità, quindi non solo ingegneria civile ma anche delle ingegnerie emergenti, l’ingegneria robotica, biomedica, informatica e tutto quello che è legato all’avvento dell’intelligenza artificiale.

Nuove frontiere che in realtà sono già il presente della professione e della società, chiamata a raccogliere le nuove sfide. Quelle “Svolte“ sottolineate dal Congresso degli Ingegneri, per non farsi trovare impreparati di fronte a un cambiamento che è ormai normalità.