
Gli scooter elettrici spariscono dalle strade Il progetto Reby era fallito da tempo
L’esperimento era stato lanciato lo scorso anno, con l’ipotesi di creare un’alternativa alla mobilità privata: gli scooter elettrici Reby in modalità condivisa potevano teoricamente essere utilizzati da chiunque e lasciati in qualsiasi posto, la società stessa si sarebbe incaricata del recupero e della manutenzione. L’operazione era stata varata dal Comune, ma presto erano emerse delle crepe, a partire dai mancati ritiri. Nei mesi scorsi Palazzo pubblico ha rescisso il contratto con la società, dichiarando conclusa la convenzione. Poi l’indicazione alla polizia municipale di ritirare in tutta la città i mezzi abbandonati e di radunarli, per eliminarli dalle strade e dai parcheggi dove erano stati lasciati da mesi. Da qualche giorno sono stati portati al piazzale sottostante gli impianti della Mens Sana, verosimilmente per essere smaltiti. Qualunque sia la destinazione degli scooter, l’esperimento è chiaramente fallito. Insieme al progetto SìPedala che appare con tutta evidenza da ripensare, tra stalli vuoti e bici ormai sparite, l’idea di realizzare forme di mobilità condivise a Siena deve ancora trovare la sua strada, se davvero potrà essere perseguita.