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Gotti: "Tittia legato al Drago. Guardiamo anche i giovani"

Terzo mandato in Camporegio. "Troppe regole ingessano la Festa"

"La Contrada unita ti aiuta a fare il capitano, facilita le scelte. E’ un aiuto", ammette Jacopo Gotti eletto con il 98,3% dei voti alla guida dello staff Palio di Camporegio.

Soltanto cinque cancellature: una bella responsabilità.

"Quello sempre. Speriamo che resti il ’bel tempo’ anche dopo luglio e agosto".

Non correte sulla carta ma...

"Se ci verrà data dalla fortuna l’occasione non saremo impreparati".

Terzo mandato: in corsa si differenzia dai due precedenti?

"Un dirigente non dovrebbe superare i 5-6 anni nel ruolo, altrimenti inizia a ’puzzare’. Intendo dire che la cifra di questo mandato sarà lavorare per il futuro del Drago. Tirare le fila di 4 anni e, perché no?, iniziare una strada nuova gettando basi stabili da cui ripartire".

Iniziare una strada nuova? Niente più Tittia?

"No, figuriamoci. Mi riferisco ai giovani che seguiamo da un paio di anni per un possibile esordio. Alla ricerca di un fantino che magari diventi riferimento quando non arriva il big".

C’è Mattia Chiavassa.

"Esatto ma seguiamo anche Salvo Vicino. Da un po’ guardiamo con interesse Andrea Sanna che è uno dei ragazzi che merita di esordire. Poi c’è Michel Putzu che ha dimostrato, sia in provincia che in Piazza, di avere le caratteristiche giuste. Ricambio a luglio e agosto? Per forza, mancano i fantini".

Che serve per debuttare?

"La fiducia delle dirigenze e montare in Piazza. Un po’ colpa nostra se non guardiamo le corse in provincia, una palestra importante. Mancano poi gli appuntamenti".

D’accordo dunque con la proposta dei cavallai di aumentarli?

"Certo, anche se alla fine le sfide sono sempre fra i giovani perché quelli esperti corrono poco e quindi mancano le occasioni di confronto per cui molti pensano di essere già pronti".

Insomma, l’idea è di dare fiducia agli emergenti anche se ci può essere il rischio che sbaglino.

"A volte si cerca più la pacca sulla spalla del contradaiolo invece di imboccare una strada nostra".

Un mea culpa dei capitani?

"Guarda Bellocchio e Tempesta, erano stati messi da una parte. Ora devono montare per forza. Sono contento, il Drago li segue e ha un rapporto con loro. Ma deve servire da lezione, molto dipende dai cavalli che montano. La cosa bella sarà a che a luglio vedremo diversi mezzosangue nuovi e magari i giovani potrebbero montare un cavallo nascosto di qualità".

Violenta e Anda e Bola fuori? Ci sono già i primi rumors?

"Si sente che ci sono movimenti. Ma non parlo più dei cavalli, aspetto di vedere i dieci e quello che mi tocca".

Gotti è stato netto: troppi paletti della giustizia paliesca.

"Seguiamo il Regolamento ma con tanti paletti si fa del male al Palio. Che deve essere libertà, fantasia. Non si può squalificare un fantino perché cambia di posto, magari ammonirlo se va dall’ottavo al primo ma dal secondo al quarto... bisogna essere un pochino più di manica larga. L’avversaria deve poter essere tale. Semmai darei più peso a quello che avviene a fine Carriera o dopo la corsa, le persone devono stare in palco, spetta a noi insegnare cosa vuol dire perdere o vincere un Palio"

Tittia resta il top?

"Certo. Legato al Drago a doppia mandata e viceversa. Rapporto strettissimo ma sa bene di essere libero di scegliere qualsiasi primo cavallo e che il Drago farà nel caso le sue mosse".

Laura Valdesi