
Il titolare della ditta accusato di lesioni colpose e di violazione del Testo unico sulla sicurezza. La squadra stava sostituendo il pneumatico di un’asfaltatrice quando il cric cedette.
di Laura ValdesiSIENA"Stavano sostituendo la gomma di un’asfaltatrice ma non avevano la formazione adeguata per farlo. Il macchinario era stato acquistato usato e non dal concessionario per cui non erano stato effettuati corsi per un uso corretto", tuona il pubblico ministero Valentina Magnini. "Era notte, il cric ha ceduto massacrando la mano di un operaio", aggiunge ricostruendo nella requisitoria davanti al giudice Simone Spina l’ennesimo infortunio sul lavoro che arriva nelle aule del tribunale. Accaduto il 10 settembre 2021 nell’area di servizio di Montepulciano sull’A1 al dipendente di una ditta che, spiega più avanti il difensore del titolare di quest’ultima, "aveva un contratto con Anas per la manutenzione stradale" effettuando anche interventi d’urgenza in autostrada. "In quella situazione – ha aggiunto l’avvocato Roberto Inches – non potevano prenderla e portarla in officina per la sostituzione. C’era da rispettare un contratto con un ente pubblico". E’ bastata poco meno di un’ora al giudice Spina per condannare l’imprenditore, accusato di lesioni dolose e di alcune violazioni del testo unico sulla sicurezza, reato preventivamente riqualificato. Il pm Magnini aveva chiesto un anno, il giudice ha deciso una pena di 9 mesi più due di arresto e 7500 euro di ammenda. "C’è stato un incidente derivato dalla sostituzione dello pneumatico di un’asfaltatrice, la squadra inviata sul posto per la ripulitura dell’autostrada era composta da persone specializzate ed esperte", aveva rivendicato il difensore dell’imputato. Evidenziando che l’operaio (residente in Valdichiana) era stato risarcito e non si era costituito parte civile, continuando a lavorare per la stessa impresa.La questione infortuni sul lavoro è di grandissima attualità. proprio ieri i sindacati hanno illustrato un report riguardo alla situazione della sicurezza sul lavoro in Toscana che nel 2024 si è dimostrata particolarmente critica con 49 persone che hanno perso la vita, 16 in più rispetto al 2023. E dall’inizio del 2025 in Toscana sono già 21, compresi 5 in itinere. La regione, spiegano i sindacati in una nota, è classificata in zona arancione per l’incidenza della mortalità sul lavoro, superiore alla media nazionale, con province come Pistoia, Massa-Carrara, Siena, Firenze e Lucca tra le più a rischio. Nel 2024 c’è stata una media di 120 infortuni al giorno.